«Non gettare il patrimonio di esperienza ed amore dei volontari»
«Che la situazione del canile Pluto fosse molto complicata si sapeva da anni, che un cambio di rotta ci sarebbe stato solo con un “forte scossone delle scrivanie dei soggetti interessati” lo si poteva supporre, ma che volontari di un’associazione che vivevamo per accudire degli animali, pur con tutte le difficoltà ed errori del caso, venissero così estromessi, sorprende assai e l’intera vicenda lascia amareggiati anche chi ha tanto sperato, in passato, in un “ravvedimento” delle istituzioni locali. Nella mia qualità di Presidente del Coordinamento Associazioni Animaliste della Regione Marche, per 6 anni (dal 1999 al 2005), ho avuto modo di incontrare il Vice Presidente dell’Associazione Pluto, Sig.ra Lidia Gomez Olivera, numerose volte. Qualcuno ha detto che il compito che ciascuno ha nella vita è quello di lasciare questo mondo migliore di come l’ha trovato! Lidia, donna dal carattere forte, personalità determinata, iperattiva, con il suo accento caratterizzante, a mio parere, ha sempre agito per migliorare il mondo di animali sfortunati. Ho esperienza e storia nel settore a sufficienza per affermare che Lidia, ed immagino anche le persone che lei avrà scelto come collaboratori, ha sempre avuto un solo obiettivo: aiutare gli animali; nessun secondo fine. L’Universo animalista, come molti sanno, è piuttosto vario; l’interesse per gli animali ed il loro benessere accomuna le personalità più disparate, persone anche profondamente diverse l’una dall’altra; persone che si riconoscono come amanti degli animali, anche se poi il concetto di benessere animale non è uguale per tutti, soprattutto quando entrano in gioco anche i propri sentimenti personali. All’animalista passante occasionale o all’organo di controllo, Pluto poteva certo apparire come un “lager” … un cane alla catena è un cane alla catena! Ma chi occasionale non lo è stato, chi ha avuto per anni quella situazione sotto gli occhi, sa che molti ospiti di Pluto hanno trovato la salvezza in quella catena,… sa che il sovraffollamento era dovuto al tentativo di accogliere tutti gli animali in difficoltà, …sa che l’associazione non ha mai rinunciato ad informare le autorità delle loro precarie condizioni. Oggi, dopo l’intervento del Nirda, dell’Anta e l’impegno delle istituzioni, probabilmente, come ci auguriamo in molti, le condizioni degli animali miglioreranno ed i proclama annunciano un futuro di protezione per i nostri amici animali, ma sarebbe opportuno non demonizzare il passato e non bruciare al rogo il lavoro, la devozione, l’eperienza e la passione di chi si è esposto sino ad oggi. Come ben sappiamo, solo chi agisce, soprattutto se lasciato solo, rischia di commettere errori; Lidia, con i suoi collaboratori, di “strada” ne ha fatta molta, tra normative che si modificavano, istituzioni sordo-cieche, un randagismo in continua ascesa, richieste dei cittadini, strutture fatiscenti…L’invito che mi sento di rivolgere a chi sa di poterlo accogliere, è di non gettare “il patrimonio di esperienza ed amore” che persone come Lidia possono donare, soprattutto a vantaggio di quel benessere animale a cui la normativa, le istituzioni, l’etica ed il volontariato tutto, dovrebbe tendere… sempre e comunque».