/Manifestazione di protesta contro gli arresti domiciliari ad Ahmetovic
Manifestazione di protesta contro gli arresti domiciliari ad Ahmetovic
Su un cartello era scritto «Speriamo di avere un segnale a nostro favore dalla giustizia»
»I manifestanti, una settantina di persone sorvegliate da un cordone di polizia e carabinieri, protestano contro la decisione del gip di concedere ad Ahmetovic la detenzione domiciliare, per la collaborazione fornita alle indagini sull'incidente e su un precedente tentativo di rapina in un ufficio postale. "Le
istituzioni si devono vergognare - ha detto ai giornalisti Giuditta Antolini, cugina di Alex Luciani, uno dei ragazzi uccisi - e si deve vergognare anche chi ospita il rom. Non possiamo accettare che lui stia di fatto fuori, in un residence, invece che in carcere". Altri amici dei ragazzi morti - oltre ad Alex, Eleonora
Allevi, Danilo Traini e Davide Corradetti, tutti fra 16 e 18 anni - espongono cartelli con scritte come "Nessuno sottovaluti la nostra rabbia", "Appignano è stracolmo d'ira", "Le istituzioni sputano sul dolore di un paese". Nessun problema, così dicono i familiari, ad affiancarsi a Forza Nuova, che in un comunicato si scaglia anche oggi contro la magistratura, "sempre più nemica degli italiani", e contro lo Stato, accusato di aver promosso "funerali 'di Stato' per i quattro rom" morti nell'incendio del loro campo a Livorno, senza mandare neanche un telegramma per "i quattro ragazzi del muretto assassinati ad Appignano". Sulla vicenda dei giovani appignanesi travolti dal furgone di Ahmetovic, che guidava ubriaco, mentre andavano a comprare un gelato in scooter, la tensione non è mai scemata. Per due volte il campo nomadi dove il rom abitava insieme alla famiglia è stato dato alle fiamme da ignoti; messaggi minatori anonimi sono stati indirizzati a lui e al suo difensore, e da ultimo al gip
di Ascoli Piceno Annalisa Gianfelice. E oggi, davanti al residence, sono spuntati cartelli anche contro l'italiano, indicato con nome e cognome, che sta dando ospitalità all'imputato. Il processo riprende il 5 ottobre: "Speriamo di avere un segnale a nostro favore dalla giustizia", dice Giuditta.