Beccato a causa dei filmati delle telecamere a circuito chiuso dell'istituto
L'arresto su ordine del gip del Tribunale dei minori anconetano con l'accusa di aver partecipato il 1 febbraio scorso, quando non era ancora maggiorenne, ad una rapina a mano armata ai danni di una filiale della Banca di Roma a Senigallia. Il 27 marzo F. M. era già finito in manette a Recco (Genova) dopo essere stato sorpreso in flagranza di reato mentre assaltava insieme a uno degli stessi complici di Senigallia la sede della Banca Popolare Italiana. Poi era tornato libero, e ieri i carabinieri lo hanno rintracciato a casa sua, a Nichelino, e rinchiuso nell'istituto penitenziario per minori Ferrante Aporti di Torino. Meno di due mesi fa, il 31 agosto, gli investigatori anconetani avevano già arrestato gli altri complici, Christian Fischetto e Alen Favilla. Il 1 febbraio, F. M. e gli altri due erano entrati nella sede della Banca di Roma armati di taglierino e pistola, e sotto la minaccia delle armi si erano fatti consegnare 3.000 euro. Poi erano fuggiti a bordo di tre scooter rubati poco prima a Senigallia, e quindi erano saliti su una Bmw ferma al casello autostradale, dove li aspettava un quarto complice. A tradire il gruppetto sono stati i filmati delle telecamere a circuito chiuso della banca, alcune testimonianze e i rilievi tecnici della scientifica. Si è scoperto così che F. M. era stato il primo a entrare nell'istituto di credito, cercando di distrarre l'impiegato di turno con la scusa di aprire un conto corrente.