Gli aspetti urbanistici
Gli aspetti urbanistici riguardano gli Enti territoriali competenti, soprattutto il Comune di Ascoli Piceno e quindi la Provincia di Ascoli, allo scopo di offrire uno sviluppo che sia sostenibile per tutti i portatori di interessi, per realizzare quello sviluppo più coerente con gli obiettivi di occupazione, di civiltà e coesione del tessuto sociale del Piceno e della Città di Ascoli, nel rispetto degli interessi di tutti gli stakeholders.
Il rapporto con la proprietà
Il protocollo d’intesa firmato tra la proprietà e gli Enti territoriali e di controllo, prevede degli steps operativi per giungere nel più breve tempo possibile alla investigazione dei dati quantitativi e qualitativi dell’inquinamento, e quindi alla quantificazione dei costi di bonifica del sito. E’ sulla base di tali costi, che le Istituzioni, a tutela degli interessi generali della comunità, concerteranno le azioni da avviare. Sarà compito delle Istituzioni comprendere le disponibilità reali dell’azienda proprietaria alla copertura dei costi, e sulla base della legislazione avviare le azioni più idonee a garantire il procedere della nuova pianificazione del sito, in un rapporto, paritetico, tra la città e la proprietà. E’ quindi utile, nel momento in cui si dovessero prefigurare strumenti di gestione anche innovativi, il coinvolgimento e la partecipazione degli imprenditori locali, già dalla formazione di questi strumenti, se saranno utilizzati, anche allo scopo di rendere più efficace l’azione concertativa e la tutela di tutti gli interessi del territorio.
Le risorse finanziarie
Una ulteriore riflessione va compiuta sulla disponibilità delle risorse finanziarie utili sia alla fase di copertura dei costi di bonifica, che di acquisto del terreno, che di riuso funzionale dell’area, e queste possono essere ricondotte a tre tipologie di fonti, in base alla provenienza :
Risorse dell’azienda proprietaria
Risorse pubbliche (POR Regione Marche, Fondi Nazionali, Fondi Europei diretti, Altro)
Risorse di imprenditori privati
La prima ipotesi riguarda le risorse che potrebbero essere impiegate direttamente dall’azienda proprietaria per la bonifica come disposto dalla legislazione vigente, e sulle quali ad ora non esiste nessun indirizzo istituzionale. La seconda delle ipotesi attiene ad una programmazione concertata, nel senso che il trinomio, azienda proprietaria/enti locali territoriali/imprese locali, deve trovare una soluzione proceduralmente idonea alla massimizzazione delle risorse da mettere a disposizione, nell’ambito di una programmazione pluriennale condivisa. Una ulteriore possibilità (la terza) potrebbe vedere anche esclusivamente l’intervento di imprenditori e istituzioni locali (banche, fondazione, EE.LL.) per la copertura dei costi e/o l’eventuale acquisizione dell’area, quantificando il saldo tra i costi di bonifica ed il valore dell’area non bonificata, o altre soluzioni di competenza delle Istituzioni, in primis del Comune di Ascoli Piceno cui spettano le scelte e le decisioni pianificatorie.
Gli attori
Oltre alle Istituzioni, alla SGL Carbon, alle Organizzazioni Sindacali si muovono in questo quadro altri attori che principalmente possiamo definire:
Scientifici
La Svim spa, società veicolo della Regione Marche, che utilizza le risorse delle Università coinvolte di Ancona e Camerino. Il loro ruolo ( delle Università marchigiane) è utile alla “costruzione di una visione” per promuovere quel nuovo sviluppo necessario al territorio ed alla città di Ascoli. Il loro ruolo è utile per i collegamenti alle “reti di conoscenza” nazionali ed internazionali che dovranno contribuire alla costruzione di un nuovo sviluppo, è utile inoltre per la mappatura delle risorse disponibili nel territorio, per il proprio radicamento, per la stima di cui godono nell’ambito scientifico e non solo. Il loro ruolo è quello di una insostituibile guida, nell’accompagnare questo nuovo sviluppo secondo logiche di eccellenza ed innovazione condivise. Auspichiamo pertanto che questa visione, strutturata attraverso un MasterPlan possa rappresentare anche una sfida all’apparato imprenditoriale, di R&S, finanziario, istituzionale e sociale.
Imprenditoriali
In questa categoria riteniamo rientrino oltre che la nostra Società Consortile RESTART Scarl, ed altre imprese locali, anche il Consorzio Ferrara Ricerche, ancorché risulti annoverato tra i soggetti Scientifici, e che però ha nella propria compagine sociale diverse imprese di quei territori, di diversi settori anche delle costruzioni, che quindi a ragione riteniamo “competitors” delle imprese locali. Non si ritiene di entrare maggiormente nel merito, se non per una valutazione che vede nel territorio del Piceno presenti realtà di eccellenza, che messe in rete offrirebbero una forte garanzia al territorio, e che potrebbero avere nel CFR un “consulente di metodologia” più che un soggetto imprenditoriale sostitutivo delle realtà locali, che hanno peraltro già dimostrato competenze di alto livello e di eccellenza. Appare utile ricordare che le risorse locali (private e pubbliche) sono in condizione di sostenere con competenza eventuali interventi sia presso i Ministeri nazionali che presso le DG della Unione Europea, anche da un punto di vista linguistico, per rassicurare il relatore del CFR che celiò, parlando di queste dinamiche, durante il workshop tenutosi ad Ascoli Piceno nel 2006.
Gli aspetti occupazionali e sociali
Il riuso di un sito così vasto non può che essere fattore di nuova occupazione e di nuove professioni. Qui appare sostanziale una programmazione tra imprese locali e loro raggruppamenti, la società di CSF Servizi srl emanazione del Consorzio Sviluppo Futuro, agenzie di sviluppo locali e/o nazionali, per l’utilizzo specifico di risorse finanziarie utili alla formazione e/o al replacement di risorse umane, anche per la formazione di skill idonei e coerenti con le logiche di nuovo sviluppo. Una prima fase di emergenza ora deve necessariamente essere ri-orientata, per affrontare a livelli più qualificati le azioni di replacement, impegnando in una sfida virtuosa, sia le Istituzioni che le forze sindacali dei lavoratori che degli imprenditori. La stabilizzazione dei lavoratori in mobilità e l’avvio di nuove attività imprenditoriali, in una logica di occupazione incrementale complessiva, deve sostituire la prima fase di difesa del posto di lavoro con saldo zero dal punto di vista occupazionale. In questo ambito un’azione di intervento responsabile da parte di altri soggetti imprenditoriali, anche locali, potrebbe essere una utile prospettiva a condizione che si integri l’accordo siglato nel dicembre 2005 tra la proprietà e le OOSSLL, e che si aprano nuovi scenari di coinvolgimento attivo delle imprese locali, anche alla luce delle notizie di ulteriore procedura di mobilità. La società RESTART Scarl, da diversi mesi ha avviato una collaborazione con la società CSF Servizi Srl, nell’ambito del Piano di caratterizzazione, coinvolgendo inoltre l’ Università di Ancona (Dip.Fisica e Ingegneria dei materiali e del territorio) , riuscendo con questo partenariato ad acquisire il Piano di Caratterizzazione, nonostante l’agguerrita concorrenza tecnico/scientifica. Ma abbiamo fatto di più, in una ottica di riqualificazione di maestranze, allo scopo di gestire direttamente in sito la bonifica dell’area e il follow up del riuso, abbiamo predisposto una ipotesi progettuale che abbiamo prima dell’estate inviato alla Direzione della SGL Carbon, a CSF Servizi srl, alla Università di Ancona (Dip.Fisica e Ingegneria dei materiali e del territorio) e che intendiamo approfondire e proporre alle Istituzioni locali. Ma tutto questo va sicuramente inserito nell’ambito di un quadro di riferimento che non veda RESTART Scarl ospite nella propria città, ma soggetto attivo e referente insieme a tutti gli altri attori, nell’ambito di una azione di trasparenza e tutela degli interessi generali ai quali vogliamo offrire il nostro contributo.
Osservazioni finali
Sono assolutamente pregevoli le iniziative messe in campo dalle Istituzioni (Comune, Provincia, Regione) per offrire al territorio nuove opportunità, anche se con visioni e velocità apparentemente diverse. Ma la nuova configurazione geopolitica del territorio piceno e quindi il suo rischio di marginalizzazione, per essere sconfitti, debbono trovare nella politica locale una condivisione “granitica”, che in modo bipartisan affronti la tematica e produca azioni coerenti, e rassicuri tutte le forze sociali/imprenditoriali che si è una squadra unica. La difesa di questo territorio non potrà più essere affidata alle mura, ma ad una difesa attiva e di squadra, che affronti con idee nuove ed unità di intenti la sfida alla marginalità, riparando il territorio da nuovi/antichi saccheggi e creando prospettive per le giovani generazioni.