I sindacati dichiarano guerra e cercano il reintegro dei due lavoratori
In queste ore sono state infatti recapitate loro le lettere di allontanamento. Non ha dunque avuto esito l'iniziativa dei sindacati, che avevano intavolato una lunga trattativa con l'azienda per ottenere la revoca del provvedimento. «L'Api ci chiede di rinunciare alla lotta in cambio del reintegro dei due lavoratori, dichiarando illegittima la nostra forma di protesta. Si tratta di una chiusura inaccettabile» A parlare sono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, che questo pomeriggio, in una conferenza stampa, hanno protestato per il licenziamento dei due operai della raffineria Api di Falconara ritenuti responsabili dello sversamento dello scorso 25 luglio. L'azienda, spiegano Gilberto Zoppi (Filcem-Cgil), Daniele Paolinelli (Femca-Cisl) e Andrea Fiordelmondo (Uilcem-Uil), dopo aver licenziato i due dipendenti, avrebbe dato la colpa proprio al sindacato, chiedendo quindi, in cambio del reintegro dei lavoratori, di interrompere per sempre il blocco alla deroga degli orari di lavoro (che ha avuto inizio lo scorso 14 settembre). «Riconosciamo che si tratta di una protesta forte, ma perfettamente legittima - ha dichiarato Zoppi - e i fatti sono gravissimi. Si tratta di un vero e proprio ricatto, al quale non possiamo cedere, anche perché creerebbe un precedente pericoloso a livello nazionale. Abbiamo concesso all'Api ampie posibilità di dialogo, ma abbiamo incontrato solo chiusura. Addirittura - prosegue - a tutti i lavoratori che hanno aderito alla protesta la ditta invierà una lettera di contestazione disciplinare». I due operai licenziati, spiega Paolinelli, hanno rispettivamente 14 e 30 anni di servizio, e possiedono un curriculum lavorativo impeccabile; oltretutto, mai - prosegue - si era arrivati al licenziamento per fatti simili. «Senza considerare - aggiunge Fiordelmondo - che se l'impianto fosse stato dotato di dispositivi di sicurezza passiva, lo sversamento si sarebbe facilmente evitato». «Non vorremmo - chiude Zoppi - che questo accanimento nei confronti di quanto accaduto il 25 luglio voglia solo distrarre l'attenzione da qualcos'altro...». Rimane dunque confermato lo sciopero di 24 ore proclamato per il 21 settembre, così come la sospensione della deroga degli orari di lavoro prevista fino allo stesso giorno, mentre domani ci sarà un'assemblea generale nello stabilimento. E, per il futuro, è previsto un ulteriore, estremo passaggio di mediazione, a livello nazionale, attraverso il sindacato dei petrolieri, per cercare di ottenere il reintegro dei due lavoratori.