Per quattro giorni sarà consentito il transito ai soli pedoni lungo un passaggio di 1,5 metri
L’etimologia Solestà o Solestatio (solis statio) deriverebbe, per molti, da “Sol”, divinità pagana di cui sorgeva in quei lunghi un Tempio, di cui però non esiste alcun indizio. Secondo altri, il nome sarebbe stato originato da “Sullae Statio”, a ricordare una colonna postavi da Silla. La struttura della porta è molto semplice e si riduce a un massiccio arco a pieno centro, formato in basso da grossi blocchi squadrati di travertino; una cornice a due listelli corre orizzontalmente sulla fronte e prosegue nei fianchi e sulle facce interne dell’arco. Fu costruita nel 1230 dal Podestà Fildesmilio da Mogliano, con materiali probabilmente desunti da una precedente porta Romana. La sua edificazione è ricordata da un’iscrizione latina incisa a caratteri gotici su un blocco di pietra posto a destra: “anni transactis ter denis mille ducentis hanc fieri mandat fildedesmili iussio portam qui preerat urbi quam circuit undi (que) lumen hanc deus illustret super astra menet” (Nell’anno 1230 Fildesmilio, che presiedeva la città che d’ogni parte il fiume circonda, ordinò si edificasse questa porta. Dio, che è al di sopra degli astri, la renda gloriosa). Bisogna ricordare che, a partire dal XVI secolo, Porta Solestà fu chiamata comunemente Porta dei Cappuccini o Cappuccina. Ciò fu dovuto al fatto che nel 1544, il Commissario Angelini concesse ai frati Cappuccini di erigere, poco distante, al di là del fiume, una chiesetta. Ora, come detto, inizieranno i lavori di recupero. «Purtroppo si creeranno dei disagi per la circolazione – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Lattanzi – ma confidiamo di accelerare al massimo i lavori. Subito si porrà mano all’impalcatura. Calcoliamo che i lavori dureranno quattro giorni durante i quali sarà consentito il transito ai soli pedoni lungo un passaggio di 1,5 metri. Quindi, già la prossima settimana, inizieranno i lavori veri e propri e per il transito veicolare abbiamo previsto il senso unico alternato con una apposita semaforizzazione. Ma contiamo di terminare entro Natale per offrire un bel regalo alla città. Restituiremo, perfettamente recuperato, agli ascolani, uno dei suoi monumenti più ammirati».