Scarcerato Marco Ahmetovic

Scarcerato Marco Ahmetovic

Concessi gli arresti domiciliari in un appartamento della costa sambenedettese

Il giudice ha concesso gli arresti domiciliari per il giovane zingaro in un appartamento della costa sambenedettese. Era stato dato il parere positivo per questa misura cautelare dalla Procura della Repubblica, dal p.m. Carmine Pirozzoli. Concessi anche gli arresti domiciliari ad Ahmetovic in ordine alla tentata rapina all'ufficio postale di Maltignano, avvenuta il 10 novembre 2006, che il rom ha confessato. Gli arresti sono stati concessi dal Gip Annalisa Gianfelice per la confessione data dall'imputato, mentre la Procura aveva dato parere negativo, poiché, secondo la pubblica accusa, è ininfluente la confessione CARMINE PIROZZOLIdello zingaro, in quanto sussiste la prova del Dna che ha dimostrato la partecipazione di Ahmetovic alla rapina. Nel processo si è costituita la compagnia di assicurazioni del furgone, guidato dallo zingaro nell'incidente, la "Duomo", che ha depositato in un libretto bancario il massimale di 750 mila euro. La compagnia assicurativa rimane nel proposito di risarcire in un unico massimale e non in quattro, come sostengono gli avvocati della parte civile che ritengono si tratti di quattro incidenti diversi nei quali morirono i quattro ragazzi. Gli avvocati avevano chiesto l'audizione delle parti civili, ma il giudice Bartoli ha ritenuto superfluo ascoltarli oggi e ha rinviato il processo per la discussione e probabilmente il termine dello stesso al prossimo 5 ottobre. La sera del 23 aprile, Eleonora Allevi, Alex Luciani, Danilo Traini e Davide Corradetti, viaggiavano su tre scooter lungo la provinciale appignanese per andare a prendere insieme un gelato, quando un furgone guidato da Ahmetovic, completamente ubriaco, li ha travolti dopo aver invaso la corsia opposta. I motorini, nell'impatto, sono andati a fuoco e I VIGILI DEL FUOCO IN AZIONE PER SPEGNERE L'INCENIO DEL CAMPO ROM AD APPIGNANO - IMMAGINI FOTO SPOTl'incendio ha parzialmente carbonizzato i corpi delle giovani vittime. Il rom di 22 anni viveva in un accampamento alle porte del paese da sempre al centro di polemiche, perché considerato incompatibile con la comunità locale. Il giorno del funerale delle vittime, qualcuno aveva dato fuoco al campo nomadi, bruciando le baracche in legno (tre quelle completamente distrutte), due auto nuove e le roulotte lasciate dagli zingari al momento della fuga precipitosa la notte dell'incidente. Lo scorso 9 luglio era cominciato il processo con rito immediato a carico di Ahmetovic: una cinquantina le persone che assistevano al procedimento, e c'era stato anche chi aveva tentato di forzare il cordone di polizia e carabinieri per avvicinarsi al rom. Il processo era stato quindi rinviato ad oggi 17 settembre.