Università, indagini e sequestri ad Ancona

Università, indagini e sequestri ad Ancona

Perquisizioni nelle facoltà di medicina e odontoiatria di Bari, Ancona e Chieti

Secondo il rettore, però, è "difficile" interferire nel procedimento di elaborazione, distribuzione e correzione dei test. «Noi - ha spiegato - riceviamo il materiale imballato dal Centro di calcolo universitario Cineca di Bologna, che serve il ministero. Lo distribuiamo per la prova: si tratta di 80 quiz a cui rispondere in due ore. Poi lo raccogliamo e viene scrutinato anonimamente sempre dal Cineca». Possibile, ma comunque difficile, l'aiuto dall'esterno ad alcuni studenti con i telefonini, magari tramite sms. «Ma dubito che nessuno se ne sia accorto e non abbia protestato». Il rettore dell'ateneo marchigiano ipotizza che ci si trovi davanti a qualche caso di millantato credito: «Si sa che ci sono soggetti che aiutano gli studenti nella preparazione e, in qualche caso, garantiscono addirittura il risultato. Forse, qualcuno deluso dell'esito, si è rivolto alle forze dell'ordine». Perquisizioni e sequestri sono stati compiuti nelle ultime ore da militari del nucleo di Bari di polizia tributaria della guardia di finanza nell'ambito di indagini - avviate un anno fa - sui test di ingresso alla facoltà di medicina e odontoiatria delle Università di Bari, Ancona e Chieti. Le indagini sono dirette dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Bari. I finanzieri hanno documentato l'esistenza di una organizzazione composta tra l'altro da un docente universitario e da un dipendente amministrativo che ha provveduto a fornire ad almeno una cinquantina di studenti le risposte esatte dei test nel corso dell'ultima prova di ammissione che si è svolta il 4 e il 5 settembre scorso. Gli investigatori hanno intercettato nel corso dello svolgimento della prova telefonate e sms, hanno filmato movimenti di persone che riuscivano a fare arrivare le domande dei test ad una vera e propria sala operativa dove i quesiti venivano risolti e inviati per sms o per telefono ai candidati. L'organizzazione aveva fatto in modo da far iscrivere alla prova per ogni studente almeno una o più persone che lo avrebbero aiutato, ed aveva concordato anche la composizione delle aule. Questo tentativo, almeno nell'università di Bari, è stato sventato grazie al rettore che, poco prima del concorso, ha deciso di ricollocare gli studenti in aula in base all'età.