Il PTC costituisce infatti uno strumento essenziale per la pianificazione di area vasta con norme importati volte a favorire uno sviluppo armonico che abbia il carattere della sostenibilità e sia ispirato ad una visione coordinata, partecipata e d’insieme del governo del territorio.
“L’adozione della variante, che è il frutto di una revisione avviata fin dall’insediamento dell’Amministrazione nel 2005 e redatta con competenza dai tecnici del Servizio Urbanistica, è servita non solo ad adempiere alla normativa regionale sulla localizzazione della grande distribuzione commerciale e delle aree industriali a rischio - ha spiegato il presidente Rossi - ma anche per inserire nel PTC misure innovative utili a contenere il consumo del territorio, tutelare i centri storici e il paesaggio agrario, incentivare il risparmio energetico e garantire l’accessibilità dei luoghi urbani e l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Una delle novità più rilevanti del Piano è la fissazione di criteri per il dimensionamento dei PRG: in base all’art 9 del norme tecniche del PTC non sono infatti ammesse varianti agli strumenti urbanistici generali comunali in assenza della verifica dell’avvenuto utilizzo per almeno il 70% delle vigenti previsioni urbanistiche; verifica riferita ed articolata per tipologie omogenee ( residenziali, commerciali, industriali). La soglia-limite del 70% scende al 60 per iniziative di espansione di interesse Pubblico come PEEP (Piani di Edilizia Residenziale Pubblica), PIP (Piani di Insediamento Produttivo), Piani di recupero ed altri tipi di interventi simili.
Un’importante deroga a questa regola generale è consentita per le varianti riguardanti la riqualificazione delle aree produttive dismesse (come SGL Carbon, ex FIM, area Sadam, tanto per fare alcuni esempi sul territorio) a condizione, tuttavia, che le previsioni siano oggetto di accordo con la Provincia e con gli altri Enti territoriali eventualmente interessati. Per quanto riguarda le infrastrutture viarie la variante al Piano individua tre priorità: la Mezzina, la Mare-Monti del Fermano e l’ammodernamento della Salaria e, in generale per il sistema della mobilità locale, la realizzazione della metropolitana di superficie Ascoli -Porto Sant’Elpidio. Infine, il PTC prevede anche incentivi alla bioedilizia e all’uso di tecniche avanzate per il risparmio energetico, stabilendo incrementi di volumetria e facilitazioni su ICI e oneri di urbanizzazione.
“C’è stata ampia condivisione dei principi di fondo ispiratori del PTC – ha dichiarato l’assessore Canzian -è questo anche il risultato di un processo partecipativo che ha portato all’ascolto e alla consultazione puntuale di tutti i Comuni, le associazioni ambientaliste e dei consumatori, i sindacati, le associazioni di categoria e numerosi enti ed istituzioni pubbliche e private . Grande sensibilità – ha proseguito Canzian - si è registrata sul tema della cosiddetta “mobilità dolce” per la realizzazione di una rete di piste ciclabili e pedonali articolata sul tutto il territorio provinciale”.
Il provvedimento passa ora alla Regione per la verifica di conformità al Piano Paesistico ambientale (PPAR) e al Piano di inquadramento territoriale (PIT) per essere successivamente sottoposto all’approvazione definitivamente del Consiglio provinciale.