Già condannato per i fatti al pagamento di 961 mila euro, la sentenza fu revocata in appello
Non si conosce ancora la motivazione del provvedimento, che riguarda una presunta truffa ai danni dell'amministrazione delle opere pubbliche, con il supposto contorno di tangenti che sarebbero state pagate a un funzionario delle opere pubbliche per sistemare a favore dell'appaltatore il contratto di concessione. Contestualmente, secondo indiscrezioni, il ministero delle Infrastrutture avrebbe stilato una ricognizione delle opere effettuate per i piani dalle società di Longarini tra il 1990 e il 1993, da cui si evincerebbe un "credito" del costruttore pari a circa 100 milioni di euro. Longarini ha già incassato una parte della somma. L'ex patron dell'Ancona calcio, difeso dagli avvocati Claudia Cardenà e Gabriele Gusella, era stato condannato una prima volta sette anni fa per gli stessi fatti al pagamento di 961 mila euro, ma la sentenza era stata revocata in appello per una notifica sbagliata. Nel 2004 era arrivata una condanna bis da parte della Corte dei conti di Ancona, che però aveva concesso a Longarini un notevole sconto. Considerando la quantificazione dei danni calcolata dalla procura contabile, cioè 743.181 euro, i giudici avevano ritenuto di addebitare alla società del costruttore, l'Adriatica costruzioni srl, solo il 40% dell' intero importo cioè 297.272 euro. Nella motivazione della sentenza, la Corte aveva rilevato un illecito continuato relativo a «dazioni ammontanti a 100 milioni scaglionate nel tempo», dalla società all'ingegnere delle opere pubbliche Nicola Brachetti. Secondo i giudici sussisteva un «rapporto illecito continuato atto a suffragare il compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio del funzionario in favore di Longarini pur a distanza di due anni dall'ultima dazione». Circostanze che, evidentemente, non sono state valutate analogamente dai giudici d'appello, i quali hanno deciso di annullare il provvedimento di condanna. Intanto proseguirà a novembre presso il tribunale di Ancona la causa milionaria intentata dal Comune nei confronti del costruttore per i danni causati con i ritardi del Piano di ricostruzione della città. Stesso oggetto, ma sul fronte della responsabilità contabile, è invece in corso di valutazione da parte delle Corte dei Conti di Roma. E' ancora in corso una perizia contabile per definire i contorni della vicenda.