Diciassettenne trovato morto davanti casa

Diciassettenne trovato morto davanti casa

Il ragazzo era stato coinvolto dall'indagine dei video hard di una tredicenne

Viene esclusa dunque l'ipotesi prospettata inizialmente di un volo accidentale dalla finestra o un suicidio: il medico legale Mauro Pesaresi, che ha affiancato il pm Mariangela Farneti nei primi rilievi, non ha riscontrato lesioni sul cadavere, che non presenta neanche tracce di emorragie interne. Ieri sera aveva festeggiato il suo compleanno con diversi amici al parco del Gabbiano. Verso le 1,30 del mattino si era però allontanato a bordo di un'auto di altri amici, alla volta di una casa di campagna a Candia. Fra quell'ora e le 5 del mattino c'è ancora un 'buco' nelle indagini: non si sa cosa il diciassettenne abbia fatto e con chi, tanto che il fratello maggiore, non vedendolo rientrare aveva telefonato a vari compagni del gruppo per sapere dove fosse finito. Gran parte degli amici erano già ritornati al parco. In tasca, gli investigatori gli hanno trovato uno scontrino di un bar della via Flaminia, poco lontano da Torrette, rilasciato alle 4 del mattino. Alle 6,10, la testimonianza di una vicina di casa che ha sentito un tonfo, prima di affacciarsi alla finestra e scorgere lo studente riverso nel cortile dello stabile di via Tenna. La donna ha chiamato il 113, indirizzando così involontariamente le indagini verso la falsa pista del suicidio o dell'incidente, mentre non si esclude che il rumore descritto fosse quello della portiera di un'auto che si allontanava, dopo aver lasciato il giovane davanti al portone di casa. In un primo momento si pensava infatti che il minorenne fosse caduto dalla finestra del secondo piano nel tentativo di arrampicarsi dall'esterno del palazzo per rientrare in casa, o che si fosse ucciso lanciandosi nel vuoto. Secondo gli amici, il ragazzo era in buona salute (fino all'anno scorso giocava anche a calcio), si era fidanzato da poco più di un anno con una ragazza di un altro quartiere e non sembrava particolarmente turbato dall'indagine che aveva coinvolto lui e il fratello maggiore. Il ragazzo nei mesi scorsi era stato indagato per la vicenda dei video hard sulle violenze subite da una tredicenne. L'inchiesta coinvolge a vario titolo 53 ragazzi, ed è condotta dalla procura dei minori di Ancona. Le violenze, risalenti all'estate del 2006, sarebbero state commesse e filmate da un gruppetto di 13 giovanissimi nell'estate del 2006, mentre altri 40 le avrebbero solo scambiate via mms o su internet.