Papa Benedetto XVI all'Agorà dei giovani

Papa Benedetto XVI all'Agorà dei giovani

«Formare dei centri di speranza, di amore, di solidarietà, di senso di giustizia,di legalita, di cooperazione»

il nunzio in Italia mons. Giuseppe Bertello, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca.  Prima di atterrare, l'elicottero ha sorvolato la spianata dove sono radunati i giovani. "Siamo in trecentomila", ha gridato lo speaker mentre i ragazzi applaudivano il Papa. Benedetto XVI ha percorso la piana di Montorso a bordo della Papamobile, in mezzo alla folla festante, sulle note dell'inno "Jesus Christ you are the light". "Siamo in 300 mila" ha annunciato lo speaker, mentre la folla grida "Benedetto Benedetto", tra un grande sventolio di bandiere di tutte le regioni d'Italia e di vari paesi del mondo, con FOTO DI EMANUELE MAGNANIMIquella della delegazione australiana in prima fila. Il Papa raggiungerà poi il palco per rispondere ad alcune domande poste dai ragazzi.
"Nel progetto divino il mondo non conosce periferié". Per evitare di restare "ai margini della società e della storia", occorre comprendere che "la grandezza della nostra vita sta nello scoprire di essere amati e proprio per questo chiamati ad amare". 
Il Papa, rispondendo alle testimonianze su gravi siruazioni di disagio e marginalità, ha parlato a braccio incoraggiando i ragazzi ad "andare avanti" anche "in una situazione difficile".
"La società oggi - ha affermato il Pontefice - ha bisogno della solidarietà e che Cristo sia presente al centro del mondo. Il mondo - ha aggiunto - deve cambiare". "Andate, vivete, amate! Agli occhi di Dio ciascuno di voi è importante", ha esortato i giovani presenti.
"Nessuno di voi pertanto si senta marginale; nessuna vita è senza importanza e senza senso; siete tutti veramente importanti, protagonisti perché siete al centro dell'amore di Dio"."Anche Madre Teresa, con tutta la sua carità, la sua forza di fede, soffriva del silenzio di Dio". E' quanto ha affermato Benedetto XVI, parlando 'a braccio' agli oltre trecentomila giovani riuniti
sulla piana di Montorso, a Loreto, riferendosi alla pubblicazione delle lettere di Madre Teresa ("che già
conoscevamo", ha precisato) sui propri interrogativi rispetto alla fede."Nel progetto divino il mondo non conosce periferié".
FOTO DI EMANUELE MAGNANIMIPer evitare di restare "ai margini della società e della storia", occorre comprendere che "la grandezza della nostra vita sta nello scoprire di essere amati e proprio per questo chiamati ad amare". Il Papa, rispondendo alle testimonianze su gravi siruazioni di disagio e marginalità, ha parlato a braccio incoraggiando i ragazzi ad "andare avanti" anche "in una situazione difficile". "La società oggi - ha affermato il Pontefice - ha bisogno della solidarietà e che Cristo sia presente al centro del mondo. Il mondo - ha aggiunto - deve cambiare".  "Andate, vivete, amate! Agli occhi di Dio ciascuno di voi è
importante", ha esortato i giovani presenti. "Nessuno di voi pertanto si senta marginale; nessuna vita è senza importanza e senza senso; siete tutti veramente importanti, protagonisti perché siete al centro dell'amore di Dio".
"Nonostante i grandi concentramenti del potere - ha detto il Papa -, proprio la
società di oggi ha bisogno della solidarietà, del senso di legalità, dell'iniziativa, della creatività di tutti".   "Vedo qui tra voi - ha sottolineato Ratzinger - persone che si impegnano perché cresca la speranza anche nelle periferie.
Dobbiamo prendere proprio nelle periferie l'iniziativa perché la Chiesa sia presente". Secondo il Pontefice, "dobbiamo formare dei centri di speranza, di amore, di solidarietà, di senso della giustizia e della legalita, di cooperazione: solo così - ha concluso - può sopravvivere la società moderna".