Il Papa all'Agorà dei giovani

Il Papa all'Agorà dei giovani

Nel 1995 e nel 2004 lo stesso luogo ospitò i raduni con Papa Wojtyla

Stamane è cominciata la confluenza dei gruppi di ragazzi - se ne attendono fino a trecentomila - verso la spianata di 50 ettari che già nel 1995 e nel 2004 ospitò i grandi raduni con papa Wojtyla. L'arrivo di Benedetto XVI è previsto oggi alle 17:15, in elicottero da Castel Gandolfo. Ad accogliere il Papa a nome del governo sarà il vice premier Francesco Rutelli.
Dal Centro Giovanni Paolo II il Pontefice, a bordo della 'papamobile', raggiungerà quindi l'area di Montorso per l'abbraccio con i giovani. Alle 18 comincerà la veglia di preghiera e riflessione, che avrà la forma di un dialogo a più voci e durante la quale il Papa risponderà alle domande dei ragazzi sul tema della condizione giovanile. 
Alle 21:15, Benedetto XVI si recherà nella Santa Casa di Loreto per un momento di preghiera privato. Da qui, il collegamento audio-video con il Papa aprirà la 'Notte dell'Agora", la diretta su Rai Uno con ospiti come Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, il pianista Giovanni Allevi.
Porterà la sua testimonianza anche padre Giancarlo Bossi, il missionario del Pime tenuto sotto sequestro per 39 giorni nelle Filippine, venuto a Loreto per incontrare papa Ratzinger. Domani il momento centrale sarà la grande messa presieduta dal Papa a Montorso, concelebrata con 150 vescovi e duemila sacerdoti.
Sul palco, durante la celerazione, anche un'orchestra di disabili. Prima di ripartire per Castel Gandolfo, nel pomeriggio Benedetto XVI incontrerà i fedeli di Loreto sul sagrato del Santuario.
Imponenti le misure di sicurezza nei due giorni del maxi-raduno, mentre la Protezione civile nazionale è mobilitata da mesi per questo appuntamento riconosciuto dal governo come "grande evento".

 

I PAPI MARCHIGIANI


Giovanni XVIII

Giovanni Fasano, Rapagnano (AP), (? – 1009).

Papa dal 1004 fino alla sua morte. Incoronò Enrico II di Baviera re d'Italia. Abdicò il 18 luglio 1009 e si ritirò nel monastero della Basilica di San Paolo Fuori le Mura, dove morì poco dopo.


Niccolò IV

Girolamo Masci, Ascoli Piceno (30 settembre 1227 - 4 aprile 1292)

Fu Papa dal 15 febbraio 1288 fino alla sua morte. Successe a Papa Onorio IV come vescovo di Roma. Fu un frate pio e amante della pace, senza ambizioni eccetto il bene della Chiesa, le crociate e l'eliminazione dell'eresia. Dopo la sua morte, la sede papale restò vacante per due anni. Gli successe Papa Celestino V, il Papa “del gran rifiuto”, secondo la celebre espressione dantesca del III Canto dell’Inferno.


Sisto V

Felice Peretti, Grottammare (AP) (13 dicembre 1521 – 27 agosto 1590).

Fu Papa dal 24 aprile 1585 fino alla sua morte. E’ riconosciuto come uno dei più grandi Papi. Impulsivo, ostinato, severo e autocratico, ma di mente aperta e di larghe vedute, si dedicò alle sue imprese con energia e determinazione. Allevato in povertà, a 12 anni entrò in un convento francescano a Montalto delle Marche. Abile come predicatore e nella dialettica, le sue doti furono notate da eminenti personalità religiose quali i futuri Papi Pio V e Paolo IV. A lui si devono il completamento della cupola di San Pietro, la loggia di Sisto a San Giovanni in Laterano, la Cappella del Presepe a Santa Maria Maggiore, le aggiunte e le riparazioni al Palazzo del Quirinale, al Laterano e al Vaticano, l'erezione di quattro obelischi, compreso quello in Piazza San Pietro, l'apertura di sei strade, il restauro dell'acquedotto di Settimio Severo, oltre a numerose vie e ponti e un tentativo di prosciugare le paludi pontine. Una curiosità legata alla figura di Sisto V e alla sua riforma delle tasse: il pontefice, non fidandosi dei dipendenti del Vaticano, incaricò i suoi fidati conterranei marchigiani ad andare a bussare alle porte dei romani. Nacque così il detto “Meglio un morto in casa che un marchigiano alla porta”.


Clemente VIII

Ippolito Aldobrandini, Fano (PU) (24 febbraio 1536 – 3 marzo 1605).

Papa dal 30 gennaio 1592 fino alla sua morte. Fu un abile governante e un saggio statista. L’obiettivo generale delle sue politiche fu di liberare il Papato dalla sua dipendenza dalla Spagna. L'evento più importante del suo regno fu, comunque, la riconciliazione con la Francia, dopo il riconoscimento, come sovrano legittimo, di Enrico IV, convertitosi al cattolicesimo. Anche Clemente VIII si circondò di personaggi illustri. Il suo letterato preferito fu Torquato Tasso, che fu il poeta della corte papale. Inoltre, sotto il suo pontificato fu finalmente completata la cupola della Basilica di San Pietro e furono coniate numerose medaglie di grande bellezza. E’ ricordato per la sua prudenza, munificenza e capacità negli affari. Gli appassionati del caffè sostengono che la diffusione e la popolarità della bevanda, agli inizi del XVII secolo, si deve all'influenza di Clemente. Ma non mancano le ombre: la morte di Giordano Bruno e di Beatrice Cenci.


Clemente XI

Giovanni Francesco Albani, Urbino (23 luglio 1649 – 19 marzo 1721).

Papa dal 23 novembre 1700 alla sua morte. Fu frequentatore, grazie al cardinale marchigiano Decio Azzolini, del salotto della regina Cristina di Svezia che era promotrice delle arti letterarie. Furono soprattutto le vicende legate alla guerra di successione spagnola e quelle legate alla disputa dottrinaria con i giansenisti francesi a impegnare il suo pontificato. Considerato uomo lontano da corruttele e nepotismo, non poté svolgere un ruolo primario in campo internazionale ma ottenne maggiori risultati all'interno dello Stato Pontificio, attraverso la realizzazione di molte opere pubbliche, tra cui la famosa fontana, situata sotto il portico della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Roma, meglio conosciuta come Bocca della Verità. Particolare cura e attenzione dedicò infine alla sua città natale, Urbino.


Clemente XIV

Gian Vincenzo Antonio Ganganelli, Sant’Arcangelo di Romagna (FC) (31 ottobre 1705 – 22 settembre 1774).

Fu Papa dal 19 maggio 1769 fino alla sua morte. Era un frate dell'Ordine dei Minori Conventuali. La famiglia Ganganelli è originaria di Sant’Angelo in Vado (PU); la madre apparteneva alla famiglia Mazza, originaria di Pesaro. Studiò a Urbino e si distinse come oratore sacro e per la solida preparazione filosofica e teologica. Chiamato nel 1740 a Roma da Benedetto XIV che lo mise a capo del convento di San Bonaventura, fu anche consultore del Santo Uffizio. Clemente XIII lo nominò cardinale nel 1759. Pontefice di somma dottrina e prudenza, il suo operato rimane legato al problema dei Gesuiti, Ordine che soppresse nel 1773 con un decreto. Di Clemente XIV vanno anche ricordati i suoi tentativi di ridurre il carico fiscale dei sudditi e di riforma della pubblica amministrazione dello Stato, e la fondazione del museo vaticano Pio Clementino. Celebre, infine, il suo monumento funerario, dedicatogli da Antonio Canova nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma.


Leone XIII

Annibale Sermattei della Genga, Genga (AN) (22 agosto 1760 – 10 febbraio 1829).

Fu Papa dal 27 settembre 1823 fino alla sua morte. Leone, di carattere rigido e irremovibile, era una persona fondamentalmente frugale e questa sua indole ebbe si riflesse nella sua amministrazione. Leone riuscì a economizzare la gestione della giustizia, a ridurre le imposte e a trovare risorse per l'esecuzione di alcuni importanti lavori pubblici. Si impegnò alla riforma dell'amministrazione vaticana, portando a termine la riforma tributaria. Continuò a lavorare fino all'ultimo, nonostante la salute cagionevole.


Pio VIII

Francesco Saverio Castiglioni, Cingoli (MC) (20 novembre 1761 – 1 dicembre 1830).

Fu Papa dal 31 marzo 1829 fino alla sua morte. Nel corso del suo breve pontificato si preoccupò di abolire il nepotismo, abbandonando anche la pratica dello spionaggio attuata dai predecessori, ed emanò un’enciclica di condanna delle Società bibliche e delle associazioni segrete.


Pio IX

Giovanni Maria Mastai Ferretti, Senigallia (AN) (13 maggio 1792 – 7 febbraio 1878).

Fu Papa dal 16 giugno 1846 fino alla sua morte. Il suo pontificato, di quasi 32 anni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica, dopo quello di San Pietro. Fu l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio. Pio IX concesse la costituzione nel 1848, l'8 dicembre 1854 proclamò il dogma dell'Immacolata Concezione e il 7 dicembre 1869 aprì il Concilio Vaticano I.
Il pontefice dovette gestire il momento storico della nascita dello Stato unitario italiano. Con lui finì la sovranità temporale dei Papi, nel momento in cui le truppe dei Savoia entrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia. Da quel momento Pio IX si ritirò nel Vaticano, non riconoscendo il nuovo Stato e dichiarandosi prigioniero politico. A seguito di questi eventi, promulgò la famosa enciclica “Non expedit” con cui di fatto era vietata la partecipazione di ecclesiastici e cattolici alla vita politica del nuovo Stato italiano. La popolarità di Pio IX nel mondo cattolico fu immensa. Non senza ragione si disse che con Pio IX cominciò il culto personale verso il pontefice.
Venne nominato beato il 3 settembre 2000 da Giovanni Paolo II. 
 

 

SOMMI PONTEFICI IN VISITA A LORETO

DURANTE IL PONTIFICATO



Data della visita


Niccolò V

1449

1450




Pio II

1464





Giulio II

1510

1511




Clemente VII

1530

1533




Paolo III

1539

1541

1543



Clemente VIII

1598





Pio VI

1782





Pio VII

1800

1814




Gregorio XVI

1841





Pio IX

1857





Giovanni XXIII

1962





Giovanni Paolo II

1979

1985

1994

1995

2004



Prima del Pontificato (secolo scorso)


Pio XII da sacerdote nel 1900

Paolo VI da cardinale nel 1962

Giovanni Paolo I da vescovo nel 1960

Giovanni Paolo II da cardinale nel 1977

Benedetto XVI da cardinale negli anni 1985 – 1988 – 1991

1994 – 1995 – 1999 - 2002