Il Nursind ha atteso volutamente alcuni giorni prima di esprimersi sull’Atto Aziendale presentato dalla Direzione Generale dell’AST di Ascoli Piceno. Senza voler entrare nel merito delle tensioni politiche in corso né della contrapposizione tra i presidi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, in qualità di sindacato dei professionisti sanitari abbiamo analizzato con attenzione il documento.
In tutta franchezza, l’Atto Aziendale ci appare come un frutto dalla buccia molto spessa ma con poca polpa all’interno: sebbene vi siano annunci ambiziosi, non sono ancora chiari i contenuti reali né il modo in cui tali propositi verranno concretizzati.
In particolare, del nuovo impianto del SSR delle Marche disegnato principalmente al fine di “conferire particolare attenzione al potenziamento dei servizi territoriali e alla loro riqualificazione in termini di effettiva integrazione tra servizi sanitari e sociali”, non se ne parla se non in termini generici. Nulla viene detto riguardo alle modalità, con quali mezzi organizzativi, siano essi economici o di personale, si assolverà a questa mission. Nulla si dice riguardo al funzionamento delle Case della comunità, degli Ospedali della comunità, delle Centrali Operative Territoriali, delle Unità di Continuità Assistenziali, degli Infermieri di Famiglia o di Comunità, se non una generica e vaga esposizione da manuale.
Parallelamente, desta perplessità la soppressione di alcune Unità Operative Complesse, che ci auguriamo non rappresenti alcuna forma di penalizzazione, ma sia invece il risultato di un’analisi oggettiva dei bisogni del territorio.
Come desta perplessità la soppressione del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche, una scelta questa addirittura contraria alle norme regionali che ne prevedono invece l’esistenza in ogni AST.
Per quanto riguarda il nuovo Dipartimento Orto-Neuro-Motorio-Riabilitativo, riteniamo che possa rappresentare un’idea interessante, ma le informazioni fornite non risultano ancora sufficienti a chiarirne realmente la mission e la progettualità.
Desta perplessità inoltre l’aumento di incarichi dirigenziale di vertice. L’aumento delle Strutture Complesse sanitarie passa da n. 50, previste nel precedente assetto organizzativo, alle attuali n. 67. Le Strutture Semplici Dipartimentali altresì erano n.15 ora passano a n. 16. Sembra che vengano
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creati generali senza esercito da inviare in guerra senza sapere bene come e cosa fare e con quali mezzi.
Non nascondiamo un diffuso malessere tra gli operatori sanitari, vera colonna portante della sanità picena, che lamentano un clima di delusione e disorientamento. La Direzione Generale uscente ha sempre usato lo strumento della comunicazione come mezzo di persuasione, eppure la realtà si scontra con liste d’attesa molto lunghe, carichi di lavoro opprimenti e un costante esodo di personale sanitario verso il privato o l’estero. Emblematico è il recente pronunciamento del Consiglio di Stato a favore del nostro sindacato sul tema della trasparenza, a conferma delle criticità sistemiche.
Va inoltre sottolineata la rapidità con cui si è passati dalla presentazione all’ufficializzazione tramite determina del 31 gennaio 2025. L’adozione di un atto fondamentale per il buon funzionamento dell’AST avrebbe richiesto un coinvolgimento diverso da quello adottato. L’ascolto preventivo di tutti i stakeholders sia esterni che interni, avrebbe migliorato la qualità del documento prodotto. Alla fine, la montagna ha partorito solamente un topolino malfermo sulle proprie gambe.
Ascoli Piceno 01/01/2025
Segretario Prov. NurSind Ascoli Piceno
Dott. Maurizio Pelosi