Mercoledì scorso 24 settembre il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha concesso una proroga di 6 anni alla validità temporale della valutazione di impatto ambientale riguardante il progetto dell'impianto di stoccaggio di gas a San Benedetto del Tronto.
Era una notizia attesa, ed ora è più che mai necessario accelerare nel percorso iniziato il 6 dicembre 2024 con l'assemblea pubblica organizzata dall' associazione Ambiente e Salute nel Piceno e svoltasi nell’ auditorium comunale.
In quell'occasione sia le istituzioni sia i comitati di quartiere sia le associazioni di categoria hanno deciso di convergere per scongiurare la realizzazione dell'impianto con la formazione di una cabina di regia che lavori a 360 gradi contro il progetto, e che sia composta dai quattro comuni interessati, ossia:
San Benedetto, Monteprandone, Martinsicuro e Colonnella, con l'aggiunta della provincia di Ascoli Piceno e Regione Marche, e la competenza di due tecnici designati.
San Benedetto Stoccaggio, il progetto è così denominato, dopo oltre 14 anni riprende il suo iter quando era ovvio dall'inizio che un simile impianto, a rischio di incidente rilevante, non potesse essere realizzato in una zona in cui avrebbe coinvolto non solo San Benedetto ma anche altri tre comuni densamente popolati.
La procedura infinita è una spada di Damocle sopra un territorio che non si arrende: con l'impegno delle associazioni unite alle istituzioni ci si sta dotando di tutti gli strumenti tecnici e politici per chiudere e rigettare definitivamente questo assurdo progetto che grava su San Benedetto e sul territorio circostante.
Ora bisogna agire velocemente e con determinazione. L'impegno di tutti in questa fase è determinante per vincere questa battaglia.
CITTADINI NON SUDDITI