Trasformare gli scarti della produzione vitivinicola in pellicola vegetale adatta per medicazioni, sperimentare l’agricoltura rigenerativa in aree montane a rischio abbandono, collaborazioni con le università e i social come arma per promuoversi. Sono queste alcune delle idee vincenti della 19esima edizione degli Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa che ieri pomeriggio ha acceso i riflettori sulle Marche, premiando la creatività, il coraggio e la visione delle nuove generazioni di agricoltori. Con 41 partecipanti e una giuria impegnata in una selezione difficile, la fase regionale marchigiana, organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche, ha dimostrato come l’“Intelligenza Naturale” – tema di quest’anno – possa tradursi in progetti concreti e innovativi. A precedere la premiazione il talk al quale hanno preso parte Sara Paraluppi, capo dell’area tecnica di Coldiretti nazionale, Enrico Parisi e Stefano Leporati, rispettivamente delegato nazionale e segretario di Coldiretti Giovani Impresa, Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Arianna Bottin, delegata di Coldiretti Giovani Impresa Marche, Massimo Fileni, vicepresidente della holding Fileni, e Francesco Broccolo, insegnante di agraria molto seguito sui social network.
“L'Oscar Green – ha detto la presidente Gardoni - è un appuntamento che
evidenzia la visione di agricoltura delle nuove generazioni, giovani che hanno
deciso di investire in un settore che per tanti anni era stato considerato
superato e ormai fuori dal tempo. I partecipanti ogni anno ci dimostrano come
l'agricoltura sia stato il settore economico che più e meglio di ogni altro ha
saputo trasformarsi in questi anni e soprattutto ha saputo in qualche modo
accogliere le sfide di un cambiamento continuo. Questo è stato reso possibile
da una maggiore conoscenza, preparazione e formazione, responsabilità,
sensibilità e anche consapevolezza di chi vi opera. Con la legge sulla
multifunzionalità Coldiretti ha aperto la strada a una nuova generazione capace
di innovare senza perdere il legame con il territorio. Oggi le Marche puntano
su agricoltura, paesaggio, turismo rurale e welfare: i giovani dimostrano che
anche in tempi di crisi si possono costruire progetti concreti e visioni di
futuro”.
Cinque vincitori e una menzione speciale. “Con Oscar Green – ha detto la Bottin - celebriamo la forza e la visione delle nuove generazioni che hanno scelto di costruire il proprio futuro in agricoltura. I numeri ci dicono che oltre il 6% delle aziende agricole marchigiane è guidato da under 35 e che quasi un terzo degli occupati ha meno di 40 anni. Ma più dei numeri contano i volti, le idee, la determinazione di chi non ha paura di sperimentare e di chi sa trasformare le sfide in opportunità. Vedere ancora una volta così tanti progetti candidati e di una qualità sempre più crescente ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta: l’agricoltura marchigiana è viva, dinamica e pronta a costruire futuro”.
Nella categoria +Impresa, aziende
che si sono distinte per tenacia e capacità in un contesto particolarmente
sfidante, il riconoscimento è andato alla Frasassi Forest Farm di Marco
Pignocchi, che a Genga ha trasformato le terre selvagge della Gola della Rossa
in un laboratorio di agricoltura rigenerativa, dando vita a gin alla lavanda e
liquori all’olivo.
Per la sezione Agri-Influencer, per
l’utilizzo virtuoso dei social network, la vincitrice è stata Aurora
Ceccarelli, con il progetto “Vita da Pacos”: un agriturismo di nuova concezione
in quel di Fano, amplificato con responsabilità sui social, dove natura ed
esperienze didattiche si intrecciano.
La categoria Campagna Amica, che
promuove il Made in Italy, lo stile di vita consapevole e sostenibile, il rispetto
dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità, ha premiato la passione dei
fratelli Marica e Mauro Tidei, agricoltori di Sarnano, che hanno conquistato la
giuria con il loro Pecorino alla mela rosa dei Sibillini, simbolo di
biodiversità e legame con il territorio.
Nel filone Coltiviamo insieme, che
riguarda appunto le partnership, il traguardo è stato raggiunto da Federico
Mencaroni, capace di trasformare a Corinaldo il vino invenduto in cellulosa
vegetale adatta per medicamenti e cosmesi, grazie alla collaborazione con
l’Università Politecnica delle Marche, capace di unire sostenibilità e ricerca.
Infine, per la sezione Impresa
digitale e sostenibile, che tratta Ambiente, energia e digitalizzazione, il
riconoscimento è andato a Roberto Di Rosa da Sant’Elpidio a Mare, ideatore di
cialde da infuso già dolcificate con il miele delle proprie api: un prodotto
che coniuga tradizione e innovazione ecologica.
Non è mancata una menzione speciale a Mattia Morbidoni, che con il suo “Cuore di seta” a Chiaravalle ha riportato in vita la bachicoltura marchigiana, simbolo di resilienza e di recupero delle radici storiche. La cerimonia, arricchita dagli interventi di istituzioni e imprenditori, ha confermato come i giovani delle Marche – regione che vanta un tasso di laureati al timone di un’azienda agricola tra i più alti d’Italia - stiano scrivendo il futuro dell’agricoltura italiana: con idee, entusiasmo e la capacità di trasformare i sogni in impresa.
Tutti i progetti premiati
categoria +IMPRESA
MARCO PIGNOCCHI, Genga (AN), Frasassi Forest Farm
Marco Pignocchi da assicuratore decide di aprire una piccola azienda agricola
in zona montana. La sua azienda, che conduce con metodo biologico e con
l’utilizzo di agricoltura rigenerativa, si trova in una piccola frazione di
Genga. Marco è andato controcorrente, investendo in un territorio
caratterizzato da spopolamento giovanile. La coltivazione di piante di olivo,
aromatiche/officinali e consociazione con piante arboree hanno permesso di
valorizzare questo territorio. Dalla semplice produzione di olio d’oliva si è
passati alla produzione di liquore a base di foglie di olivo che è stato
accompagnato anche da Gin alla Lavanda. I suoi prodotti possono far scoprire il
vero sapore del territorio.
categoria AGRI INFLUENCER
AURORA CECCARELLI, Fano (PU), Vita da Pacos
Vita da Pacos è molto più di un agriturismo: è un agricampeggio, una fattoria
didattica e un luogo dove la natura incontra l’educazione. Con oltre 60 animali
e un team di educatori qualificati, accogliamo scuole e famiglie per visite
guidate e laboratori all’aria aperta. Negli anni si sono condivise esperienze
uniche con bambini, insegnanti e famiglie, scoprendo insieme che imparare
all’aperto, esplorando e giocando nella natura, rende la conoscenza ancora più
speciale. Grazie ai social, Vita da Pacos ha fatto conoscere il suo mondo a un
pubblico sempre più ampio, raccontando attività, eventi e iniziative. Uno
strumento prezioso che aiuta a crescere e a creare una comunità sempre più
vicina alla natura.
categoria CAMPAGNA AMICA
MARICA E MAURO TIDEI, Sarnano (MC), Società agricola Il tesoro dei Sibillini
Il Pecorino alla Mela Rosa dei Sibillini, biodiversità e resilienza in
Appennino. Marica Tidei aveva appena 20 anni quando, insieme al fratello Mauro,
di 22, ha rilevato l’attività di allevamento pecore di nonna Maria. Oggi
gestiscono insieme la società agricola “Il Tesoro dei Sibillini” situata a
Sarnano (3053 abitanti) ai piedi dei Monti Sibillini, in provincia di Macerata,
nel cuore delle Marche. Marica e Mauro coltivano granelle e foraggi per i
propri animali adottando i criteri di produzione biologica, con l’intento di
ottenere un formaggio genuino che rispecchi al massimo i sapori del territorio.
Nel caseificio aziendale producono diversi tipi di formaggio speziato,
legandoli sempre a prodotti km0 del territorio, come nel caso della nuova linea
di formaggio pecorino alla Mela Rosa dei Monti Sibillini: morbido con un
profumo delicato che ricorda una rosa grazie alla presenza della mela. Questa
varietà di mela è un Presidio Slow Food e Sigillo di Biodiversità.
categoria COLTIVIAMO INSIEME
FEDERICO MENCARONI, Corinaldo (AN)
Dal vino invenduto nasce la cellulosa: un modello di economia circolare per la
transizione ecologica. L'idea è venuta a Federico Mencaroni, viticoltore molto
sensibile alla transizione ecologica. Grazie ad alcuni batteri si riesce a
produrre un biofilm di cellulosa dagli zuccheri del vino che, una volta pulito
dalle impurità, può essere trasformato in carta, bioplastica o gel biomedicale.
Questo approccio offre un'alternativa ecologica alla produzione tradizionale di
carta e bioplastiche. La cellulosa batterica è un biopolimero naturale con
caratteristiche simili alla cellulosa vegetale, ma con una struttura più pura e
resistente e non contiene lignina. La cellulosa batterica può trovare impiego
anche in campo medicale, in cosmetica e rappresenta un’opportunità concreta per
combinare innovazione, economia circolare e sostenibilità ambientale.
categoria IMPRESA DIGITALE E
SOSTENIBILE
ROBERTO DI ROSA, azienda Agricola "Di Rosa", Sant'Elpidio a Mare (FM)
Roberto ha brevettato un sistema innovativo di confezionamento di cialde o
capsule compostabili/riciclabili per prodotti alimentari quotidiani come tè,
caffè, orzo e tisane sfruttando le caratteristiche del miele. L'innovazione di
questo sistema, il cui brevetto è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo
Economico, riduce l’impiego di materiali inquinanti e l'utilizzo di conservanti
chimici grazie alle capacità naturali del miele.
menzione speciale per
MATTIA MORBIDONI, Chiaravalle (AN), Cuore di Seta
Sul filo della memoria, il ritorno del baco da seta nelle Marche. Cuore di Seta
nasce dalla volontà di Mattia Morbidoni di recuperare un'antica tradizione di
famiglia: l'allevamento dei bachi da seta e la lavorazione dei bozzoli. Mattia
è un dipendente di Poste italiane, ma ha da sempre sentito un legame
indissolubile con la campagna, dove è cresciuto ed ha imparato l'amore per
l'agricoltura dai suoi nonni. Una sua prozia (morta a 105 anni) gli raccontava
come i gelsi fossero le piante utilizzate per alimentare i bachi da seta e
tante famiglie di mezzadri marchigiani allevavano i bachi per arrotondare il
reddito familiare. Adesso che la sua prozia ed i suoi nonni non ci sono più,
Mattia ha deciso di valorizzare i suoi gelsi e di riprendere e raccontare una
storia incredibile. Le sfumature della sua seta hanno anche catturato
l'attenzione di due importanti case dell'alta moda, per le quali è stato
spedito il prodotto lavorato negli Emirati Arabi Uniti e con le quali la
collaborazione continua.