Ascoli - Nei mesi scorsi avevamo denunciato con
forza lo scempio delle nostre colline e la pericolosità per il
nostro territorio causato dal passaggio del nuovo metanodotto che da
Cellino (Te) arriva fino a Porto Sant'Elpidio , ma non pensavamo di
piangere per la vita persa da un povero ragazzo della Sicilia, che
stava lavorando in questo cantiere nella zona di Ascoli.
Evidentemente la fretta per i tempi ristretti nella
realizzazione dell'opera ha allargato le maglie della sicurezza che è
d'obbligo in lavori così pericolosi. Come se non bastasse a Borgo
Miriam di Offida si è rischiata una catastrofe ben più grave
quando, sempre in un cantiere della stessa opera, per un incidente, è
stata spezzata la tubatura del vecchio metanodotto che corre
parallelo al nuovo tracciato, provocando una terribile fuoriuscita di
gas che ha messo in pericolo tutti gli abitanti della frazione che
sono stati evacuati per diverse ore dalle loro abitazioni.
Fortunatamente, ma solo per mera fortuna, la fuoriuscita non
ha innescato un incendio di proporzioni inimmaginabili, e pensare che
il vecchio tubo è di gran lunga più piccolo di quello del nuovo che
si sta realizzando. Tutto questo non basta? Quale altro prezzo devono
ancora pagare le nostre comunità per soddisfare il fabbisogno di gas
dell'Europa?
Vale la pena di ricordare che questo nuovo
metanodotto nulla ha a che fare con il fabbisogno del nostro
territorio, è solo un'autostrada del gas al servizio del nord Europa
che si prenderà tutti i benefici di tale opera e a noi rimarranno
colline devastate e pericoli permanenti sotto i nostri piedi a causa
della precaria conformazione geologica del nostro territorio. Adesso
basta, fermiamo questo scempio e salvaguardiamo la nostra sicurezza.