Nei giorni scorsi non è sfuggita agli
occhi attenti degli Ingegneri della “Rete dei Volontari IPE” la
ricerca, in Piemonte, di ingegneri già formati e specializzati con
paghe previste inferiori a quelle di un apprendistato per operaio non
specializzato, ricerca di personale tanto più fuori luogo in quanto
proveniva da azienda che vanta contratti importanti nel campo
dell’ingegneria.
E' per questo che la rete ha ritenuto di
dare visibilità tramite i canali social ed alcune testate
specialistiche a questa aberrazione dei valori del know how
intellettuale ed ingegneristico in particolare; non possiamo innanzi
tutto che ringraziare le tante testate nazionali che hanno ritenuto
di rilanciare la notizia tramite le proprie edizioni on-line, a
dimostrazione non solo di quanto la problematica emersa sia
significativa nella sua negatività, ma anche della attenzione dei
giornalisti alle notizie che provengano da fonti non istituzionali,
segno evidente della alta professionalità che contraddistingue la
classe giornalistica italiana.
La RVI ritiene che sia fondamentale che venga mantenuto il giusto valore della prestazione ingegneristica nel nostro paese e non affinché il singolo professionista ne tragga ingiusto ed abnorme guadagno, ma per mantenere l’entusiasmo che le migliaia di ingegneri giovani e meno giovani stanno mettendo nel loro lavoro, per evitare che le migliori risorse intellettuali italiane dopo essere state formate a spese anche dello stato vadano ad arricchire culturalmente stati lontani, affinché le nostri giovani menti si sentano parte del sistema Italia (ed orgogliose di esserlo) e non “carne da macello” da immolare sull’ara del profitto delle aziende.
Tutto questo in un momento in cui il ruolo delle professioni tecniche è fondamentale per una ricostruzione efficace ed efficiente necessaria nelle aree terremotate, in cui sarà fondamentale l’entusiasmo degli ingegneri nel dare il meglio delle loro capacità creativa e pragmatica, che di certo non sapranno dare se saranno sottopagati e di conseguenza umiliati nelle grandi società “general contractor” .
Ringraziamo inoltre i parlamentari che
hanno recepito le ragioni del nostro disagio e stanno intervenendo a
livello istituzionale perché emergano le problematiche descritte e
lo stato dia una coerente risposta. Non mancheremo di tenere
informati gli organi di stampa dello sviluppo di tali attività.
La
RVI ha nel Dna il volontariato, nascendo dall’incontro di
professionisti anche di fama, avvenuto durante i rilievi di agibilità
post sisma 2016 (attività svolta gratuitamente e con gratuità)
quindi composta da ingegneri che sono in prima linea nell’aiutare
senza compensi le popolazioni colpite da cataclismi, ma che non fanno
sconti a chi vuole sfruttare le capacità professionali per mero
lucro personale senza riconcederne adeguato compenso; su questo
viglieremo e informeremo tutte le testate di anomalie abnormi nel
mercato del lavoro, e saremo certamente grati a chiunque ce ne
segnalerà.
Anche a tale scopo peraltro la RVI ha costituito un proprio ufficio stampa permanente che, nel rispetto delle professionalità e competenze, è coordinato da un giornalista.