Con l'entrata in vigore il giorno 11 dicembre 2016 dell'orario invernale scompaiono i treni e pullman sostitutivi da Fabriano a Macerata del pomeriggio e in serata.
Chi arriva da Roma per Matelica, Castelraimondo – Camerino, San Severino Marche e Tolentino (le stazioni FS più vicine ai territori colpiti dal #terremoto) ha come ultimo treno utile l'Intercity 540 che parte da Roma Termini alle ore 15.35 ed arriva a Fabriano alle ore 18.04 con la coincidenza per Macerata alle 18.35.
Tutti i treni successivi da Roma Termini per Fabriano (15:58 - 17:38 - 18:35 - 20:58) non hanno più le coincidenze con Tolentino - Macerata, neppure tramite pullman sostitutivi.
Il primo treno utile dopo le 15.35 è previsto alle ore 7.40 del giorno dopo.
Una vergogna senza giustificazioni, sommata all'ipocrisia della pubblicità delle FS del viaggio gratuito (1 corsa andata o ritorno) per i residenti nei Comuni colpiti dal #terremoto.
Tutto questo senza alcun preavviso per i viaggiatori (molti pendolari lavoratori e studenti settimanali) e nel silenzio assordante della Regione Marche.
Questa è la risposta delle nostre Istituzioni per la rinascita (o semplicemente il sostegno) ai territori dell'alto maceratese colpiti dal terremoto.
L'auspicio è che tutti i Sindaci dei Comuni interessati dalla linea FS Fabriano - Macerata colpiti dal terremoto facciano sentire a nome dei loro concittadini lo sdegno sincero e profondo per questa decisione unilaterale delle Ferrovie dello Stato di modificare l'orario invernale per le corse che collegano la capitale con i territori colpiti dal terremoto della Provincia di Macerata.
Dopo il terremoto le comunità locali devono adesso affrontare anche l'isolamento imposto dalle Ferrovie dello Stato e dai nostri Amministratori regionali.
Questo è il sostegno che si pensa di garantire per i prossimi anni alle esigenze delle comunità locali e all’economia turistica dei territori colpiti dal sisma ?
Siamo costretti come cittadini residenti nell’alto maceratese a subire questo ennesimo colpo di grazia per l'entroterra già messo in ginocchio dal sisma, che dobbiamo evidentemente interpretare come l'invito esplicito ad abbandonare i nostri territori, ritenuti oggi ancora di più marginali.
La risposta di chi si ostina a vivere nei Comuni colpiti dal terremoto non puo’ che essere: resistere, resistere, resistere.... nella speranza che qualcuno risponda alla richiesta di aiuto per non abbandonare nei fatti chi deve affrontare il post terremoto e vuole ripartire (possibilmente anche in treno o con i mezzi di trasporto pubblici)….!