Nel momento che stiamo vivendo con le emergenze naturali che ci stanno sommergendo c’è bisogno di un nuovo umanesimo per costruire un mondo migliore.
Vi è la necessità di riportare l’essere umano al centro dell’universo,quel piccolo atomo capace di comprendere in sé quel complesso di attività, per le quali è l’individuo stesso che sceglie di voler seguire la via del bene o del male.
“Le emergenze planetarie ci conducono alla scoperta del Nuovo Umanesimo del quale avevamo perduto la conoscenza”. Lo ha affermato Giampaolo Meneghini – direttore dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo – nel suo discorso introduttivo alla presentazione a Roma presso la rinnovata Sala delle Bandiere dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento UE,gremita di pubblico,del corposo saggio del Prof.Orazio Parisotto, past president di UNIPAX, “La Rivoluzione Globale Per un Nuovo Umanesimo”.
La frase “Non abbiate paura” detta da Papa Giovanni Paolo II e riportate nel libro, non era rivolta solo ai credenti ma a tutti coloro che sulla terra si oppongono a situazioni critiche socio economiche ed ambientali, a causa della ottusità e dell’egoismo di pochi e dell’indifferenza di molti.
Nel suo saggio Parisotto,attraverso un manifesto, lancia una mobilitazione mondiale per una rivoluzione pacifica, una equa ripartizione delle ricchezze,per l’avvio di una nuova governance democratica internazionale atta a contrastare organismi politico-economici che stanno causando gravi danni a molti paesi. Occorre dare un segnale forte al mondo bancario e finanziario affidando i nostri risparmi alle banche etiche, affrontare da subito le emergenze planetarie,domani sarà già tardi.”Tutti possono partecipare al nuovo umanesimo –dice l’autore -del quale tanto si parla e del quale c’è tanto bisogno” che definisce “l’isola che non c’è”.
Nel dibattito che ne è scaturito, Gerardo Pelosi giornalista de Il Sole 24 ore ha sottolineato come:”riportare l’Umanesimo al modello politico è una grandissima sfida di grande suggestione…la governance della globalizzazione fa fatica a trovare vie di uscita. Dobbiamo ritornare alle origini cercando di non farci sopraffare dalla politica e dal terrorismo. Certe crisi-ha concluso-sono il frutto delle mancate risposte dei governi alle istanze dei cittadini”.
Giancarlo Cocco, giornalista accreditato in sala stampa vaticana e corrispondente da Roma del quotidiano marchigiano Picusonline.it, nel suo intervento ha citato Andrea Baranes presidente di Banca etica che in un suo saggio ha criticato fortemente il “casinò finanziario globale contro il quale ci vuole uno sforzo comune ed innovativo, per liberarci,una volta per tutte, dalla sottomissione psicologica e materialistica alla quale la potente macchina del capitalismo finanziario ci ha soggiogato”.
Il giornalista e scrittore Claudio Tessarolo, di rientro da un viaggio in Amazzonia, impossibilitato ad essere presente, ha inviato un messaggio nel quale sottolinea come “il pianeta va salvaguardato garantendo gli interessi dei popoli e delle famiglie, di ogni persona e questi vengono prima degli Stati per non parlare delle elite e delle lobby economico finanziarie dominanti” . Anche Italo Cucci direttore editoriale dell’Agenzia di Stampa Italpress, ha inviato una memoria che la moderatrice Stefania Rosiello del direttivo Unipax ha letto, mentre gli interventi giornalistici,sono stati inframmezzati da citazioni di Jean Monnet, Nelson Mandela, Martin Luther King, letti dall’attrice Maria Teresa Spina. Franco Malerba , primo astronauta italiano,che aderisce al progetto, ha inviato un videomessaggio.
Riflessioni sul contenuto del saggio, si sono avuti da parte del dr.Occhino Segretario Generale della Associazione Giornalisti europei,e Cedric Boniolo attuale presidente di Unipax.L’opera di Parisotto tradotta in lingua inglese, è stata inviata ad oltre 40.000 associazioni di tutto il mondo che aderiscono ai principi dell’ Unipax(-organizzazione non governativa che propugna la pace ).
Il Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato, a fine agosto aveva ricevuto in udienza privata Orazio Parisotto complimentandosi per i contenuti del libro che ha definito:”Lavoro titanico e ricco di spunti e di indicazioni concrete volte all’avvio di una società più giusta e solidale”. Dal colloquio è emersa anche la necessità di fornire ai giovani una bozza di progetto, per un rinnovo delle grandi istituzioni internazionali e sovranazionali, secondo i principi della democrazia come ampiamente proposto nel saggio.