Roma - Cavallette fritte, grilli al gratin, tarantole scottadito, scorpioni ricoperti di glassa di cioccolato ed altri ancora, potrebbero presto apparire sulle nostre tavole. L’EFSA l’Agenzia Europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma, sta preparando un documento per l’introduzione nel Vecchio continente di insetti ad uso alimentare.
Tutto è partito dalla constatazione che vi è un crescente interesse per i potenziali vantaggi derivanti dall’uso degli insetti per l’alimentazione umana ed animale.
L’entomologo olandese Dennis Oonincx ha pubblicato uno studio in cui, dopo aver stimato che entro il 2050 la domanda di proteine animali crescerà di oltre il 50 per cento senza che l’offerta abituale di cibo possa seguirla,gli insetti commestibili costituiranno il sostentamento alternativo più fattibile. E’ una prospettiva che sta diventando realtà.
In Belgio dopo un parere espresso dal Belgian Scientific Committee il commercio ed il consumo di insetti è tollerato,così come in Olanda ovvero in Paesi europei ove è forte la tradizione culinaria multiculturale.
L’entomologo italiano Arcinelli ricorda che anche i romani amavano la cucina a base di invertebrati e che “un loro piatto preferito consisteva in grossi bruchi silofagi cotti su pietre bollenti e quindi conditi con il miele”.
L’EFSA osserva però che il pericolo dell’insetto a tavola dipende dai metodi di produzione e da ciò con cui essi vengono nutriti. Partendo quindi dalla fase nel ciclo di vita nella quale vengono raccolti, dalla specie di insetti,nonché dai metodi utilizzati per la loro successiva trasformazione.
Già si segnalano in Europa specie di insetti utilizzati come alimento o mangime ,come mosche,larve della farina, bachi da seta e grilli.
La Commissione Europea sta cofinanziando con l’EFSA un progetto di ricerca per esplorare la fattibilità di impiegare proteine ricavate dagli insetti per i mangimi.
Qualche mese fa è stato presentato all’EXPO il Libro bianco sugli insetti commestibili.
La pubblicazione propugna l’entomofagia a supporto della sostenibilità alimentare del futuro e rivela che circa due miliardi di persone nel mondo, soprattutto in Oriente ma anche in Africa, si nutrono di insetti da centinaia d’anni.
Il rifiuto che molti occidentali esprimono nei confronti di questo alimento è determinato da fattori culturali legati a tradizioni alimentari secolari, ma è lo stesso rifiuto che molti orientali hanno nei confronti di alcuni nostri cibi.
Presto per gli europei ,ci sarà l’imbarazzo della scelta tra un piatto di rigatoni con la pajata o un hamburger di formiche e per dolce tra una zuppa inglese oppure scorpioni ricoperti da glassa di cioccolato e tra una lasagna al ragù ed un piatto di formiche tostate.