Roma - Ignorate per un momento l’egoismo dell’Ungheria che ha bloccato alla frontiera i migranti siriani che fuggono dalla guerra o Varsavia e Londra che si voltano dall’altra parte, l’Europa ci appare ora solo un pallido ricordo, un continente miope ed asservita alle multinazionali che a Bruxelles la fanno da padrone, che ha progressivamente dato spazio ed ingrassato le fila degli euroscettici ed ha deluso quanti la credevano fondata su sani principi a beneficio di tutti i cittadini.
Le prime pagine dei giornali italiani, questa estate hanno ampiamente messo in rilievo che la Commissione ha imposto all’Italia l’abrogazione della legge che vieta l’uso del latte in polvere nei prodotti caseari, che impone il “formaggio senza latte”. Altra polemica estiva nasce dal divieto di pesca per le vongole con diametro inferiore ai 25 millimetri. Ne sanno qualcosa i pescatori di San Benedetto del Tronto, che hanno protestato vivacemente e con fondamento nel mancato adeguamento dei parametri UE per le mutate condizioni dell’ecosistema dell’Adriatico.
Ma si è parlato questa estate sui giornali, anche se con minor vigore, della “tassa sul caldo”un “presunto”balzello”, complice una direttiva UE che imponi controlli periodici per verificare l’efficienza degli impianti di condizionamento,anche se poi si è venuto a conoscenza che queste nuove disposizioni non riguardano i milioni di condizionatori installati nelle nostre case che hanno funzionato incessantemente in questa torrida estate,ma si riferiscono ad ambienti di grandi dimensioni come ipermercati ed uffici .
L’annuncio è bastato per far insorgere alcune associazioni di consumatori che hanno parlato di “stangata sull’aria fresca”ponendo le direttive europee sul banco degli imputati.
Ed ancora, una direttiva del 2014 prevede la possibilità per gli stati membri di introdurre un indennizzo a favore degli istituti di credito, qualora un cittadino che abbia un mutuo con la propria banca decida di estinguerlo in anticipo.
Il governo ha recepito la direttiva il due luglio di quest’anno ed ha tempo fino al 21 marzo 2016 per introdurla nel nostro ordinamento attraverso una delega legislativa. Si spera in una riflessione.
Non si può negare però , che l’Italia in questi anni ha accolto dall’Europa centinaia di direttive e regolamenti che hanno migliorato la vita di tutti, la verità è che molti leader del vecchio continente hanno sempre meno interesse a dirsi europeisti ed alcuni ora non sono più disposti a difendere decisioni che vanno contro i cittadini.