Roma - In questi giorni le cronache giornalistiche hanno riportato con abbondanza dell’attacco di un solitario attentatore a Lione che ha mozzato la testa al suo datore di lavoro, il giornale inglese Sun ha rivelato che è stato sventato un attacco terroristico dello Stato islamico contro una parata svoltasi la scorsa settimana a Merton nel sud di Londra.
In Italia una vasta operazione antiterrorismo ha portato al fermo di 10 persone nelle province di Bergamo,Milano,Grosseto ed in una cittadina dell’Albania. Nel blitz sono stati arrestati il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Sergio giovane italiana partita tempo fa per andare a combattere in Siria per la jihad dopo la sua conversione all’Islam.
Qualche giorno fa Seifeddin Rezgui sulla spiaggia di Sousse in Tunisia, ha ucciso 38 europei.
Il Califfato ha voluto colpire qui il sogno occidentale,il luogo del peccato,il simbolo della mollezza del nemico. L’attentatore Seifeddin era stato segnalato in alcune moschee salafite che incitavano alla Jihad.
Da quasi trenta anni molti atti terroristici sono stati rivendicati dall’islam salafita,cominciando dagli attentati di Parigi del 1995,di Londra nel luglio del 2005,rapimenti di occidentali,distruzioni di mausolei di santi musulmani a Timbuctù in Nigeria,rivendicati dal gruppo Ansar al-Din (difensori della religione) attentati ed uccisioni contro chiese cristiane.
Il gruppo Boko Haram è attivo in Nigeria mentre “il fronte della riforma”lo è in Turchia.In Libia è presente “il Partito della Patria”mentre in Egitto che è stato attaccato proprio ieri da gruppi dell’Isis, il partito Al Nur,risultato il secondo partito dopo i Fratelli Musulmani è di ispirazione salafita.
In Europa i musulmani salafiti sono una minoranza attiva che respinge per lo più l’uso della violenza pur condannando il carattere empio della civiltà occidentale e dei suoi valori. Su circa cinque milioni di musulmani che vivono in Francia si presume che siano diecimila i salafiti.
Negli anni novanta erano solo alcune decine. I seguaci delle correnti salafite provengono dalla immigrazione musulmana. Un terzo di loro è costituito da cristiani convertiti ed il salafismo è il movimento che accoglie il maggior numero di conversioni. Il vescovo di Baghdad Yasel Baldo,presente al meeting dei giornalisti cattolici a Grottammare, ci raccontava che nel 1318 in Iraq vi erano 80 milioni di cristiani che nei secoli sono stati costretti ad abiurare la loro fede. Oggi sono meno di trecentomila e vivono in Libano ed in Turchia costretti dall’Isis a fuggire dalle loro case.
I salafiti pretendono di predicare l’islam delle origini prendendo come punto di riferimento i pii antenati del VII secolo che hanno compreso ed applicato meglio gli insegnamenti dell’islam.
La sunna, la via tracciata da Maometto è il loro credo. Molti giovani occidentali che si convertono all’Islam ritengono che la scelta della jihad (guerra santa) in Europa ed in Oriente è la conseguenza logica ed inevitabile della conversione.
Essi si sentono di essere stati scelti da Dio per far rinascere l’islam eterno e si ritengono di incarnare sulla terra il progetto di salvezza voluto da Dio. E’ giunto il momento di ripensare la nostra strategia occidentale. Occorre promuovere un dialogo per una riflessione politica e culturale partendo dall’idea che Dio è presente nelle nostre religioni,ma non si può usare la violenza in nome di Dio né giustificare pubblicamente chi lo fa.