Grottammare - Va in archivio il secondo meeting nazionale dei giornalisti cattolici svoltosi nella cittadina nota come la “perla dell’Adriatico”. Organizzato dal settimanale diocesano “l’Ancora” della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto,con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche. Vi hanno partecipato oltre 150 giornalisti rappresentanti di testate cartacee ed on-line provenienti da tutta Italia.
Una tre giorni di convegni per confrontarsi e studiare strategie comuni,per fare squadra tra tutti i giornalisti cattolici che vivono il mondo della comunicazione.
Una platea di giornalisti di grande prestigio con gli interventi di Andrea Tornelli de La Stampa,
Andrea Melodia presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana,Antonio Gaspari direttore di
Zenit Agenzia di stampa internazionale,Daniele Bellasio de il Sole 24 Ore,Paolo Ruffini direttore di TV2000,Francesco Canotti presidente della Fisc,il Cardinale Edoardo Menichelli
che ha parlato di come “Comunicare Dio in famiglia”.
Nella trasferta ad Ascoli,che molti giornalisti non conoscevano e della quale hanno ammirato le piazze,i chiostri e le chiese,sono stati accolti dal Vescovo Mons.D’Ercole e dal Sindaco Castelli nell’aula consiliare.
Nel suo intervento,Mons.D’Ercole ha raccontato gli inizi della sua carriera giornalistica:”quando iniziai a lavorare per una agenzia scrissi un “pezzo” di alcune pagine. Il giorno dopo il direttore ne aveva tagliato la metà,il giorno seguente il mio articolo si era ridotto a mezza pagina. Capii allora che la comunicazione è togliere,andare all’essenziale perché la notizia sia compresa.
Sono passato poi alla radio,ho imparato il linguaggio radiofonico,da qui alla televisione quando S:Giovanni Paolo II mi chiese di aiutare Mons.Todeschini per un programma .Un “certo” Giovanni Minoli mi vide e mi disse –perché non vieni a lavorare con me – era il 1994, decollò allora il programma Rai “Sulla via di Damasco”. Mons.D’Ercole ha poi voluto raccomandare ai giornalisti che “la comunicazione è spogliare la notizia per arrivare alla verità,perché – ha continuato –in un’epoca in cui c’è una overdose di comunicazione rischiamo la incomunicabilità”. Ed ha concluso:”chi ha fede non ha bisogno di essere convinto”.
Corre l’obbligo di un plauso a Simone Incicco giornalista de l’Ancora,instancabile
artefice del meeting.