Roma - Il problema dei pagamenti delle Amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese non è stato ancora risolto. E’ quanto attesta la relazione annuale della Banca d’Italia. Secondo i dati resi pubblici,a fine 2014 restavano ancora da pagare alle imprese, ben 70 miliardi di euro di fatture.
L’operazione di pagamento dei debiti arretrati era partita per rispettare le richieste di Bruxelles.
Migliaia di fornitori della pubblica amministrazione in pratica sono divenuti finanziatori dello Stato. Di fronte alle insistenze dell’Europa nel 2013 sono stati pagati alle imprese 19 miliardi di euro mentre nel 2014,secondo la relazione annuale di Bankitalia,sono stati solo 10 miliardi.
A fine 2013 il debito complessivo era di circa 75 miliardi di euro,mentre adesso è sceso a poco più di 70 miliardi. Dentro questa somma ci sono due grandezze:i debiti commerciali ceduti ad intermediari finanziari con la clausola pro-soluto il che ha consentito alle imprese di incassare il denaro e le passività commerciali ancora nei bilanci delle imprese,ma moltissime hanno chiuso i battenti. C’è poi da considerare che nel 2014 i pagamenti hanno ricominciato a rallentare.
A completare il quadro c’è la situazione dei tempi medi di pagamento,al momento, dice la relazione,le nostre Pubbliche amministrazioni pagano in circa 160 giorni rispetto ai 180 giorni del 2013,un lieve miglioramento,ma le direttive europee dicono che le fatture al massimo devono essere scontate entro 60 giorni.
In questa classifica, secondo stime pubblicate da Eurostat,siamo ancora il fanalino di coda dell’Europa. I nostri tempi di pagamento sono di oltre 120 giorni più lenti rispetto alla Germania