Il Vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha chiesto alla Commissione europea la possibilità di applicare una deroga alla direttiva Bolkenstein per le concessioni balneari.
Nel 2008 era stata avviata una procedura di infrazione al nostro Paese dalla Commissione europea per incompatibilità tra il rinnovo automatico delle concessioni balneari previsto dall’Italia e la direttiva Bolkenstein.
La direttiva, tanto contestata,stabilisce l’assegnazione del demanio pubblico mediante gara.
Il contenzioso si è chiuso con l’approvazione della legge comunitaria 2010 che prevedeva una delega al governo per il riordino della materia, ma il decreto legislativo per l’adeguamento alla direttiva Servizi non ha mai visto la luce.
L’ex ministro del Turismo Piero Gnudi aveva tentato di attribuire le concessioni con una durata non superiore ai 25 anni, attraverso aste pubbliche, ma il tentativo è fallito. Roma ha deciso di prendere tempo ed ha prorogato fino al 31 dicembre 2020 le concessioni in scadenza nel 2015,nella speranza di riaprire il confronto con la Commissione.
In proposito l’ex commissaria alle politiche marittime Maria Damanaki ha parlato della possibilità di rivedere la direttiva sui servizi per tenere conto delle esigenze del comparto, anche alla luce della richiesta del Parlamento europeo di verificare una “valutazione dell’impatto della direttiva sulle imprese balneari”.
A rilanciare l’appello è il vicepresidente Antonio Tafani che ha chiesto all’esecutivo comunitario di presentare un “rapporto di valutazione dell’implementazione della direttiva” per il prossimo dicembre,nell’ambito della strategia per il mercato interno.
Tajani ha proposto anche la creazione di “gruppi di lavoro” per verificare i casi specifici come quello dei balneari e degli ambulanti ed ha chiesto che questi siano “debitamente consultati”.