Il 24 maggio 1915 l'Italia entrava in guerra

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrava in guerra

Il patto segretissimo di Londra che portò l’Italia alla prima guerra mondiale

La decisione del Regno d’Italia di entrare in guerra contro l’Impero Germanico e l’Austria di fatto ruppe quella triplice alleanza, una sorta di patto di reciproco aiuto, che il Regno d’Italia aveva firmato il 20 maggio del 1882. In caso di attacco di potenze straniere ad una delle componenti del patto le altre sarebbero intervenute nel conflitto in suo aiuto.


L’adesione dell’Italia all’ alleanza con gli imperi centrali aveva avuto origine dalla conquista da parte della Francia nel maggio 1881 della Tunisia che l’Italia vedeva da tempo come una colonia da annettersi.


In caso di belligeranza mossa dalla Francia ad una delle tre nazioni le altre sarebbero intervenute in suo aiuto. Nel 1902 ad inizio secolo,segretamente, l’Italia estese le sue garanzie di non belligeranza alla Francia rendendo di fatto nullo l’accordo con Austria e Germania. Il 28 giugno del 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria veniva assassinato a Sarajevo questa  fu la scintilla che fece scoppiare la guerra. L’Austria si era annessa la regione nel 1908 inasprendo la rivalità austro-russa nei Balcani.

L’assassinio era stato organizzato entro i confini della Serbia da un gruppo di affiliati alla “mano nera”,nazionalisti serbi e bosniaci con lo scopo di addivenire ad un unico Stato balcanico. In poco tempo entrarono nel  conflitto,oltre  la Russia, anche l’Inghilterra che non vedeva di buon occhio il potenziamento della flotta della Germania, e la Francia, ognuna con i suoi disegni.


In particolare per l’Inghilterra e la Francia il punto era quello, mai sopito,di impedire la formazione di una Europa germanizzata. La neutralità dell’Italia fu proclamata il 3 agosto del 1914 non ravvisando il caso di applicazione della Triplice. Allo scoppio della guerra i partiti italiani erano divisi. Il partito nazionalista era passato dalla propaganda per l’intervento a fianco di Germania ed Austria all’idea della guerra contro le due potenze dicendo che per noi contava l’Adriatico e che da questo mare l’Austria doveva essere cacciata. I cattolici erano contro la guerra specie i gesuiti,contro la guerra anche le correnti di sinistra  ed il mondo contadino.


In campo socialista tutto il partito era contro la guerra,ma la notizia dell’invasione tedesca nel neutrale Belgio suscitò in Italia una ondata di esecrazione. I fratelli Costante e Bruno Garibaldi figli di Ricciotti, organizzarono un corpo di volontari garibaldini per andare a soccorrere la Francia aggredita dalla Germania. Ad ottobre del 1914 l’Europa era in fiamme. In quella occasione l’Italia,ribadendo la neutralità avvertì l’Austria  che voleva essere padrona in Adriatico e nel contempo richiese il diritto ad avere Trento e Trieste come contropartita nel caso in cui questa durante il conflitto avesse ottenuto nuovi ingrandimenti nei Balcani. Fu proprio su questi “compensi” che il Re d’Italia,Vittorio Emanuele III si mosse.


Il 1915 si apre per l’Italia con una delle più terrificanti sciagure nazionali,il terremoto di Avezzano che fece oltre 30 mila vittime. Nel contempo iniziarono i cortei degli interventisti. A leggere i giornali dell’epoca si ha l’impressione della grande confusione di idee che regnava fra liberali,socialisti, cattolici. Austria e Germania divennero “Imperi tirannici”. A marzo il nostro Ministro degli Esteri chiese all’Austria che i territori di Trento e Trieste dovevano essere ceduti “subito” e non a dopo la guerra. Nel frattempo partirono trattative segrete del nostro governo, con Francia ed Inghilterra per il riconoscimento dell’Italia alla supremazia  in Adriatico, attraverso il possesso della Dalmazia e queste due potenze si mostrarono favorevoli alle nostre richieste.


Il 21 aprile 1915 il nostro governo interruppe le trattative con Vienna e marciò spedito verso l’alleanza con Francia Russia ed Inghilterra. L’accordo venne firmato a Londra il 26 aprile ma di tutto ciò gli italiani non seppero niente. Rimase segretissimo e nemmeno il generale Cadorna Capo di Stato maggiore generale, ne fu messo a conoscenza.

Con questo patto l’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese contro l’Austria e Germania, in cambio avrebbe ricevuto il Tirolo meridionale,il Brennero,le città di Trieste,Gorizia e Gradisca,tutta l’Istria con le isole,la Dalmazia,Valona,Saseno  e Dodecanneso sarebbero state italiane. Dallo smembramento della Turchia,l’Italia avrebbe potuto avere la costa sud-occidentale dell’Anatolia.

Le Potenze alleate avrebbero concesso anche l’Eritrea,la Somalia e la Libia,distretti confinanti con le colonie francesi ed inglesi. Nei giorni antecedenti l’inizio delle ostilità si moltiplicarono le manifestazioni degli  interventisti. Il 19 maggio il Re ormai preso nel creare il clima di guerra,   ricevette   Gabriele D’Annunzio a Villa Ada indossando la divisa grigioverde da campo. Nella seduta del 20 maggio al Parlamento solo Filippo Turati  parlò contro l’intervento dell’Italia mentre  407 parlamentari votarono a favore del disegno di legge che conferiva al governo pieni poteri per l’inizio delle ostilità.

Lunedì 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra contro l’Impero Austro-Ungarico. 

A mobilitazione compiuta , l’Italia avrebbe schierato oltre 5 milioni di soldati,le perdite militari furono oltre seicentomila.              

Argomenti