Al Parlamento europeo è in discussione la strategia per la macroregione adriatico-ionica che è stata assegnata alla commissione Sviluppo Regionale.
L’europarlamentare Ivan Jakovic,presenterà a giugno un primo progetto di relazione sulla base dei pareri espressi dalle altre commissioni competenti. In proposito l’eurodeputata Michela Giuffrida (Pd) ha sottolineato l’importanza di valorizzare l’approccio dal basso. Tra gli obiettivi indicati dalla Giuffrida ci sono lo sviluppo delle infrastrutture,in particolare dei trasporti e gli investimenti in ricerca ed innovazione a sostegno della crescita blu. C’è inoltre la necessità di una approfondita valutazione della evoluzione degli stock ittici per evitare che l’aumento della attività marittima influisca in maniera negativa sulle specie in difficoltà.
La vicepresidente della commissione Pesca Renata Briano (Pd) ha annunciato emendamenti sul tema dell’occupazione femminile nella filiera della pesca e sulla questione della plastica in mare “che sta diventando un problema enorme per i pescatori”.
La macroregione adriatico-ionica comprende oltre 70 milioni di persone e coinvolge otto Paesi:Albania,Bosnia Erzegovina,Croazia,Grecia,Italia,Montenegro,Serbia e Slovenia (quattro Stati membri e quattro sono extra-UE)
La Strategia si articola in quattro pilastri,crescita blu, collegare la regione con reti di trasporti ed energia,qualità ambientale e turismo sostenibile.
La strategia ha anche come principi comuni la mitigazione del cambiamento climatico e la gestione del rischio di catastrofe.
Per quanto riguarda il fronte finanziario,gli investimenti privati dovrebbero essere stimolati con risorse provenienti dai fondi strutturali e di investimento europei, dallo strumento di assistenza preadesione ma anche dal programma UE per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020,dal Meccanismo per collegare l’Europa –Connecting Europe Facility – dal programma LIFE e dal programma COSME per le PMI.
L’eurodeputato M5S Marco Affronte, ha lamentato la limitatezza delle risorse ipotizzate.
Tra le proposte di Affronte c’è quella del ricorso a piani pluriennali per la pesca nella macroregione con progetti intesi ad affrontare i problemi delle reti fantasma perse o abbandonate in mare e della plastica.”Ci sono industrie – ha detto il deputato – che possono riciclare la plastica recuperata dai pescatori ed usarla per nuovi prodotti”.