Roma. Domenica 28 settembre in Piazza San Pietro si è celebrata la giornata dedicata alla terza età, promossa dal Pontificio Consiglio per la famiglia presieduto da Mons. Vincenzo Pa.glia.
Hanno partecipato all’incontro oltre trentamila tra anziani e nonni, molte le famiglie provenienti da numerosi Paesi e da tante diocesi italiane.Era presente anche il “nonno”di tutta la Chiesa, Il Papa emerito Benedetto XVI che Papa Francesco è andato a salutare con grande affetto.
L’Arcivescovo Mons. Paglia nel rivolgere il suo saluto al Papa ha ricordato la difficile realtà in cui vivono gli anziani.
Due coniugi del Kurdistan iracheno, Mubarak di 74 anni e Aneesa di 68 anni, sposati da 51 anni con dieci figli e 12 nipoti, hanno raccontato la loro odissea e le sofferenze del loro popolo.
Nel suo discorso Papa Francesco ha sottolineato che:”questi fratelli ci testimoniano che anche nelle prove più difficili gli anziani che hanno fede sono come alberi che continuano a portare frutti”.
Ricordando il viaggio della settimana scorsa a Tirana il Papa ha detto:”…nei paesi dove c’erano persecuzioni, e penso all’Albania,sono stati proprio i nonni a portare i bambini a battezzarsi.
Bravi,sono stati bravi nelle persecuzioni ed hanno salvato la fede”.
Dopo gli applausi della folla Bergoglio,volgendosi ove era seduto il Papa emerito ha aggiunto:”ho detto tante volte che mi piaceva tanto che Benedetto stesse qui vicino, abitasse in Santa Marta,perché era come avere il nonno saggio a casa”. Benedetto XVI sorridendo ha congiunto le mani e le ha tese verso Papa Francesco.
La festa dei nonni e degli anziani è stata allietata dalle esibizioni di Andrea Bocelli che ha intonato “Con tè partirò”, Massimo Ranieri che ha cantato “ti voglio bene” e Claudio Baglioni che ha eseguito “Strada facendo”.
L’arcivescovo Vincenzo Paglia nel suo intervento, ha definito Benedetto XVI “primo nonno tra tutti i nonni” ed ha ricordato che spesso la vecchiaia è vissuta come un naufragio e la fragilità come una condanna ed ha rammentato come l’attrice Anna Magnani fosse orgogliosa delle sue rughe “me le sono guadagnate una per una”.
Papa Francesco nel suo discorso ha detto: "Non c’è futuro per il popolo senza questo incontro con le generazioni,giovani ed anziani,è necessario che i figli ricevano con riconoscimento il testimone della vita dalle mani dei genitori….Ci sono – ha proseguito il Pontefice – generazioni di giovani che per complesse ragioni storiche e culturali vivono in modo più forte il bisogno di rendersi autonomi dai genitori, quasi liberarsi del retaggio della generazione precedente…..ma se poi non viene recuperato l’incontro fecondo tra le generazioni,quello che ne deriva è un grave impoverimento del popolo e la libertà che predomina nella società è una libertà falsa che quasi sempre si trasforma in autoritarismo”.