Roma. Il settanta per cento dei consumatori e degli imprenditori ritengono che i negozi tradizionali tra dieci anni avranno un ruolo importante solo se capaci di coinvolgere il cliente. Quasi il 56 per cento dei consumatori dichiara di aver acquistato almeno una volta online per ragioni dovute ai prezzi inferiori applicati in rete .L’acquirente on line è di solito un uomo single sotto i 45 anni residente in comuni inferiori ai 40 mila abitanti. Il 53 per cento dei consumatori ha però scarsa fiducia nei siti internet anche per l’impossibilità di provare il prodotto. Questi i principali risultati emersi dall’indagine “Il negozio nell’era di internet”realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche presentata nella sede di Piazza Belli a Roma dal presidente Sangalli.
Nel 2013 il mercato del commercio elettronico in Italia è stato pari a 12,6 miliardi di euro,più 15 per cento rispetto al 2012. Le piccole e medie imprese che hanno fatto e-commerce sono cresciute di un più 1,3 per cento l’anno contro il meno 4,5 per cento di chi non aveva nessuna presenza online.
In Italia,nonostante le difficoltà di connessione ad internet,il 60 per cento dei nuclei famigliari accede alla rete,percentuale che sale all’85,7 per cento nelle famiglie ove è presente un minore.
Secondo dati Istat il 44 per cento delle famiglie possiede un cellulare abilitato alla connessione ad internet. Ma chi sono gli acquirenti online ? Non si tratta di giovanissimi perché la ricerca ci dice che gli acquirenti online sono le fasce medio alte. Per quanto riguarda le merceologie, il turismo fa la parte del leone con quasi cinque miliardi di spesa,segue poi l’abbigliamento con circa un miliardo e mezzo,l’informatica con un miliardo e 202 milioni,le assicurazioni con un miliardo e 149 milioni,il settore alimentare con 131 milioni.
Sempre più consumatori si informano su internet prima di comprare,comparano i prezzi,individuano i negozi adatti.utilizzano prmozioni.E’ il fenomeno che gli americani indicano con l’acronimo ROPO:Research online,Purchase Offline (ricerca su internet,compra in negozio).
Esiste il fenomeno opposto,clienti che provano i prodotti in negozio,escono senza comprare nulla perché lo compreranno on line. Questo comportamento è il:TOPO,Try Offline,Purchase Online
Fenomeno che è destinato a crescere a causa della diffusione degli smartphone.
Piccoli negozi indipendenti per farsi pubblicità si rivolgono al volantinaggio, oggi nell’era digitale il negozio può disporre di una corretta presenza su siti web o quotidiani online per intercettare i clienti,stimolando una visita al negozio fisico,promuovere iniziative e, dove opportuno concludere la vendita online.
Nel suo intervento conclusivo il presidente di Confcommercio Sangalli,ha detto che è “importante scongiurare il fenomeno della desertificazione commerciale che ha colpito molti centri storici e piccoli borghi….perchè ogni vetrina che si spegne è un pezzo di città che muore”