Non è stato casuale il viaggio della Merkel in Ucraina. Sabato 23 agosto quando ha incontrato i vertici ucraini a Kiev, ricorreva il 75^ anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop. Fu un trattato di non aggressione tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica e fu firmato il 23 agosto del 1939 dal ministro degli esteri sovietico Molotov e da quello tedesco Von Ribbentrop.
L’accordo fu considerato dagli storici uno dei fattori di inizio della seconda guerra mondiale – 1 settembre 1939 – Le conseguenze del patto furono: la divisione del territorio polacco tra sovietici e tedeschi, l’occupazione delle repubbliche baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania da parte dell’armata rossa.
Ma anche il 24 agosto è una data storica per l’Ucraina in quanto in quel giorno del 1991 il Parlamento Ucraino adottò "l’Atto di indipendenza dell’Ucraina" dall’Unione Sovietica.
Con i suoi incontri a Kiev la Merkel sta cercando di prendere le redini della ingarbugliata situazione europea. L’Alto Rappresentante per la politica estera europea, la baronessa Ashton, dovrebbe essere nei prossimi giorni a Minsk per una riunione allargata con il presidente ucraino Poroshenko, Putin, il presidente del Kazakistan e quello della Bielorussia Aleksandr Lukasenko. Nell’incontro si parlerà delle possibili vie di uscita dal conflitto tra Ucraina e Russia.
Si dovrà parlare oltre che delle due regioni secessioniste anche di una soluzione negoziata della Crimea, che secondo il diritto internazionale è ora una provincia occupata in quanto il referendum tenutosi alcuni mesi fa sulla annessione alla Russia non sembra avere i crismi di legalità.
Difficili quindi i negoziati tra la UE e la Russia che la Merkel, con il suo viaggio esplorativo, sta cercando di sciogliere i nodi con i suoi incontri.