La disputa sul “no”alla
candidatura del ministro degli esteri Federica Mogherini ad Alto
rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, non accenna a
placarsi.
La nomina dei vertici della UE da parte dei leader dei 28
Paesi è stato rimandato a sabato 30 agosto alle ore 16. In sé nulla di grave, in quanto gli incarichi da rinnovare scadono
tutti il 1° novembre, quindi c’è tempo per scegliere le candidature.
Alla vigilia del Vertice, martedì 15 luglio, il
sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi constatava l’opposizione alla
candidatura di Mogherini di 10 Paesi,si
trattava in maggioranza, di Paesi dell’Est, i baltici con la Lituania in testa, diffidenti verso la Mogherini in quanto
accusata di una posizione “filo-russa”nella vicenda Ucraina e ritenuta dal giornale
inglese Daily Telegraph un ministro
senza esperienza per succedere alla loro connazionale, baronessa Ashton.
Candidata alternativa è quella della bulgara Kristalina Georgieva, attualmente
commissaria UE agli aiuti umanitari e di emergenza. In realtà sia la Mogherini, che la Georgieva
hanno un profilo di Alto rappresentante simile a quella della Ashton tale da non fare ombra ai ministri
degli esteri nazionali dei grandi Paesi.
C’è poi da considerare che di recente la Mogherini, incontrando
il ministro russo Sergei Lavrov lo aveva rassicurato sul sostegno del governo
italiano al completamento del gasdotto South Stream al quale, oltre a Gazprom, partecipano
l’italiana ENI, la tedesca Wintershall e la francese EDF.
Mentre ora la maggior parte delle forniture italiane di Gazprom, transita per la rete
ucraina ed è quindi soggetta alle dispute di Mosca e Kiev, il gasdotto South
Stream, aggirando il territorio ucraino, garantirebbe la sicurezza degli
approvvigionamenti energetici.
Alcuni governi dell’Europa centro-orientale, paesi baltici e
Polonia in prima fila, hanno apertamente stigmatizzato il sostegno italiano a
South Stream. Sulla candidatura della Mogherini, il premier Renzi ha
detto: "noi siamo aperti a tutte le soluzioni".
Il capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento
europeo Gianni Pittella, punta
ufficialmente sulla Mogherini e sulla premier danese Helle Thorning Schimdt come presidente del Consiglio europeo, rumors diplomatici di Bruxelles,parlano, invece, di
tentativi affinchè l’Italia rinunci alla poltrona di Alto rappresentante della politica estera
offrendo al nostro Paese quella di presidente del Consiglio Europeo - in proposito si è fatto il nome dell’ex premier Enrico Letta e la delega all’agricoltura per De Castro.
Renzi ha sostenuto di
non aver mai fatto questi nomi come non ha mai proposto Massimo d’Alema, Mario
Monti o Emma Bonino, quest’ultima con un notevole bagaglio di esperienza
comunitario che Marco Pannella continua a sostenere. Giochi aperti quindi fino al 30 agosto.