Consiglio europeo cercasi

Consiglio europeo cercasi

Nel semestre di presidenza italiano verranno prese decisioni importanti sull’assetto futuro dei vertici comunitari.

Le elezioni europee hanno stravolto gli equilibri politici di due delle maggiori potenze europee, il Regno Unito e la Francia.
Il Front Nationale di Marine Le Pen  e l’UK Independence Party sono risultati primi nei loro rispettivi Paesi, con oltre un quarto degli elettori votanti, ed hanno mandato al Parlamento europeo 24 deputati ciascuno.
In questa situazione il Consiglio europeo appare in difficoltà,  con un gran numero di governi preoccupati dei loro fragili equilibri interni. Per far uscire definitivamente l’Unione dalla crisi è necessario rafforzare in primis la Commissione.
La vittoria del PPE (Partito popolare europeo) assomiglia piuttosto ad una non sconfitta in quanto, pur avendo perduto 61 seggi, rispetto ai sei persi dai socialisti, costituisce ancora il primo gruppo ma sono lontani dal formare una forza  di maggioranza.
Il Ppe ha indicato come suo candidato il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che ha una grandissima esperienza europea come ex  primo ministro e come ex  presidente dell’Eurogruppo,ma proprio perché è il simbolo di una Europa uscita a pezzi dalla crisi economica, potrebbe non essere la soluzione .
Il candidato socialista Martin Schultz,arrivato secondo con il suo gruppo,  si è detto disponibile all’incarico.
Per ottenere la maggioranza, il candidato dovrà guadagnarsi  l’avallo dei tre gruppi principali; Ppe,socialisti e liberal-democratici,in altre parole dovrà essere un candidato di coalizione e non l’espressione di una sola famiglia politica. 
L’Italia dal primo luglio assumerà la presidenza di turno della UE ed è  interessata ad una politica  che favorisca la ripresa economica e lo sviluppo.
L’Italia potrebbe candidare all’ incarico di  Alto Rappresentante  e Vice Presidente della Commissione,  Massimo d’Alema,  sarebbe un’ottima cosa ma deve fare i conti con il fatto che l’Italiano Draghi è al vertice della Banca centrale europea.
Si potrebbe quindi proporre alla presidenza della Commissione un leader forte e rappresentativo in grado di riavviare il motore europeo.
In proposito circolano i nomi dell’ex ministro degli esteri tedesco Fisher, ma anche del potente numero due di Angela Merkel, Schauble o forse di un francese. Qualora il Consiglio non trovasse il coraggio di fare una scelta politicamente importante,non resterebbe  che appoggiare il candidato scelto dalla coalizione parlamentare di maggioranza.

 

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