A pochi giorni dal voto è andato in scena l’atteso confronto
televisivo che per la prima volta ha riunito i
cinque candidati alla presidenza
della Commissione europea. In diretta dall’emiciclo del Parlamento europeo il
dibattito è stato condotto dalla giornalista italiana Monica Maggioni.
Molti i
temi affrontati da Martin Schultz del Partito socialista europeo, Jean Claude
Juncker del Partito popolare europeo, Guy Verhostadt liberale e federalista, Ska
Keller dei Verdi e Alexis Tsipras della sinistra europea . Si è partiti dal
problema della disoccupazione.
Secondo Schultz i Paesi devono ora generare investimenti per la crescita. Juncker ha lanciato l’idea di un reddito minimo in Europa.Tsipras ha detto che “occorre fermare la paranoia del debito e cancellarlo parzialmente.Verhostadt ha proposto una maggiore integrazione europea per il sistema bancario, la digitalizzazione e l’energia”.
Emerge però una considerazione importante.
Coloro che denunciano
che non c’è più democrazia in Europa e cioè gli euroscettici e gli anti
euro non erano presenti con un loro
candidato. Hanno perduto una occasione
dinanzi a milioni di cittadini.
Nonostante il Trattato di Lisbona abbia accresciuto i poteri del Parlamento europeo, la crisi finanziaria dell’eurozona ha relegato tutte le Istituzioni sovranazionali ad un ruolo marginale nel processo decisionale, per questo il Parlamento europeo nella risoluzione del 12 dicembre del 2013 “sui problemi costituzionali di una governance dell’Unione europea” ha raccolto unanimi consensi affinché il nuovo parlamento debba esercitare un ruolo più energico e propositivo.
A Bruxelles e Strasburgo, secondo fonti diplomatiche, dopo il
25 maggio si parla di Juncker come prossimo presidente della Commissione
europea al posto di Barroso, Schultz dovrebbe essere l’alto commissario per la politica
estera e di sicurezza al posto di Lady Ashton.
Il 26 maggio si riunirà a Bruxelles l’ufficio di Presidenza
del Parlamento – quello uscente - e martedì 27 maggio i leader dei ventotto
Paesi si vedranno a cena, su invito di Van Rompuy presidente uscente del
Consiglio europeo, per valutare la situazione alla luce dei risultati.
A metà giugno avverrà la formazione dei gruppi della nuova
assemblea. La plenaria della Assemblea è prevista dal 14 al 17 luglio e sarà
questa l’occasione per votare l’investitura del presidente della Commissione.
Il candidato italiano Massimo d’Alema è favorito per un
ruolo di rilievo nel nuovo Parlamento.