La Fondazione Carisap, che con il Masterplan Terremoto aveva puntato su questa idea innovativa per recuperare l'identità del Piceno dalle radici millenarie sepolte nei nostri territori e rilanciare i flussi turistici tramite la cultura per creare così nuova economia e rilancio sociale, questo progetto non avrebbe visto la luce e non avrebbe potuto, così come nelle intenzioni, produrre cambiamenti favorevoli per questi territori.
Ascoli Piceno, 14-09-2021 - Dal febbraio 2020 la pandemia da Covid 19 aveva bloccato il progetto Picenworld Museum, il museo tecnologico sul Popolo dei Piceni. Senza la fiducia della Fondazione Carisap, che con il Masterplan Terremoto aveva puntato su questa idea innovativa per recuperare l'identità del Piceno dalle radici millenarie sepolte nei nostri territori e rilanciare i flussi turistici tramite la cultura per creare così nuova economia e rilancio sociale, questo progetto non avrebbe visto la luce e non avrebbe potuto, così come nelle intenzioni, produrre cambiamenti favorevoli per questi territori.
L'idea di
dare una nuova vita ai materiali rendendoli leggeri, scolpendoli con
pixel informatici ben più malleabili di ferro, bronzo, pietra e
ambra, spolverando 2.500 anni che avevano conservato fino ai nostri
giorni quello che i nostri avi avevano saputo realizzare per
migliorare la qualità della vita del tempo, ora diventa realtà.
“Venerdì 17 settembre verrà inaugurato il “PicenWorld Museum” – dice il notaio Nazzareno Cappelli, membro del Consiglio d'amministrazione della Fondazione Carisap - una realizzazione molto importante alla quale ha collaborato soprattutto la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, coinvolgendo anche altri soggetti perché scopo principale della Fondazione in questi ultimi tempi è quello di risvegliare le capacità di soggetti pubblici e privati, enti che svolgono attività nel Piceno. Quindi tutti insieme possiamo realizzare cose importanti. La Fondazione per anni ha erogato soltanto contributi a coloro che chiedevano per andare avanti nelle loro varie attività, cosa che sta continuando a fare, però credo che l'obbiettivo principale oggi sia quello di creare insieme degli appuntamenti, dei progetti importanti per il territorio dal punto di vista culturale e turistico. Creando queste cose. E questo museo è una cosa molto importante per svolgere sopratutto attività turistiche e culturali e richiamare nel nostro territorio gente da tutt'Italia e da tutt'Europa”.
Opera
Cooperativa Sociale Onlus, capofila del progetto con i suoi partner
(Aps Vivo Rinascita e Ama Aquilone) ora è chiamata ad uno step
sostanziale perché non siamo all'arrivo, in realtà si è al nastro
di partenza perché ora inizia quella fase che è alla base del
percorso che la Fondazione Carisap ha indicato ai progetti che ha
finanziato: la sostenibilità. Ogni progetto ora deve camminare sulle
sue gambe, cioè dovrà vivere con le risorse che raccoglierà sul
mercato promuovendo questa struttura museale perché i vari flussi
turistici siano motivati a venire nel Piceno a conoscere la civiltà
dei Piceni che si è sviluppata dal nord dell'Abruzzo alle Marche.
“Opera è una
cooperativa sociale – dice
il presidente Fabio
Alessandrelli - che
intende perseguire l’interesse generale della comunità alla
promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini,
attraverso la gestione delle attività finalizzandole all’inserimento
lavorativo di persone svantaggiate. Siamo circa 400 soci lavoratori,
e un giro di affari che si sviluppano in tutta la regione di circa 6
milioni di euro. E' importante ed è stato fondamentale chi ha avuto
l'idea, quindi Gaetano Amici, fondamentale chi le idee le sposa e
intuisce che possono essere credibili, poi però ci vuole
qualcuno però queste idee nel
caso del mondo imprenditoriale le trasformi in gestione. E adesso la
sfida che Opera si trova di fronte è quella di avere realizzato
tutto questo progetto che purtroppo è durato troppo a causa della
pandemia, si è fermato per diverso tempo a causa dei fornitori,
grossissime difficoltà che non abbiamo mai nascosto, però questo è
il momento di passare dalla fase progettuale a quella esecutiva che
la sfida più importante. Dall'inaugurazione in poi oneri e onori
saranno tutti a nostro carico e li misureremo le nostre capacità,
- continua Alessandrelli - come
superare le difficoltà. partire con un'attività di questo tipo dopo
il periodo storico che abbiamo passato è davvero un'impresa, è
davvero una scommessa. Noi devo dire che grazie alla Fondazione
Carisap, grazie alle capacità di inventarci il lavoro, perché alla
fine è di questo che Opera si occupa, grazie a questo siamo riusciti
ad arrivare a questo punto. Ora però ce la dobbiamo giocare, abbiamo
il nostro know how, abbiamo le nostre idee e gli obiettivi da
raggiungere che sono quelli di aprire questa esperienza che peraltro
si integra con Mete Picene, un altro progetto di sviluppo turistico
legato alla promozione del territorio, e quindi il nostro obiettivo,
la nostra attività è tutta rivolta al cercare di fare in modo che
cultura e turismo possano essere un business. Quel business in senso
positivo: che crea ricchezza del territorio, crea occupazione, ed è
questo lo scopo sociale della nostra cooperativa, e possa creare
occupazione alle fasce di lavoratori cosiddetti fragili. La scommessa
è triplice: far funzionare questo progetto, creare occupazione e
promuovere il territorio.
La
narrazione dell’esposizione in PicenWorld Museum si snoda nei
nuclei tematici più significativi, partendo dal primo sviluppo di
questa antica civiltà, passando per arte ed artigianato, commercio
fino ad arrivare ai culti.
La chiave di lettura è data dal punto
di vista del celebre archeologo ascolano Giulio Gabrielli, vissuto a
metà dell’Ottocento, che ha dedicato molti dei suoi studi alla
scoperta di questo popolo.
Il grande patrimonio storico, artistico
e antropologico legato al popolo piceno è veicolato tramite un
percorso esperienziale immersivo e fortemente interattivo che si
articola in videoproiezioni e strumenti digitali innovativi come
ricostruzioni 3D o tecnologie di gesture recognition dai contenuti
periodicamente diversificati e realtà aumentata.
Parlare
di turismi è il concetto più corretto a maggior ragioni quando ci
si trova di fronte ad una dimensione tecnologica che molto più
facilmente colpirà l'attenzione di un pubblico digital friendly come
quello dei giovani. E' dunque scontato pensare che il mondo della
scuola sarà un fruitore di queste nuova esperienza museale.
Il
PicenWorld Museum si fa promotore di un’offerta didattica di
carattere esperienziale che permetterà ai più piccoli di
avvicinarsi al mondo degli antichi Piceni attraverso attività
ludiche e di riflessioni di gruppo.
Laboratori sperimentali di
ceramica e di modellazione dei materiali, sessioni di scavo
archeologico, laboratorio di tessitura e tintura alla maniera degli
antichi, laboratorio di teatro, visite guidate.
Le attività si
svolgono presso i nostri poli di interesse culturale ed attingono a
valori e idee provenienti dalla storia e dall’identità del
territorio. Sono previsti anche ulteriori momenti di approfondimento
e riflessione da svolgere in classe o a casa in autonomia.
Ma
sarebbe sbagliato pensare che una persona over 65 non sia in grado di
apprezzare un'esperienza del genere perché ormai sono tutti dotati
di smartphone.
Il silver tourism, quindi la silver economy
sarà una fascia di pubblico importante che dovrà essere coinvolta a
visitare PicenWorld Museum e di conseguenza tutte le altre bellezze
dei nostri territori, dal paesaggio all'enogastronomia. Ora si
inizierà una campagna di comunicazione internazionale proprio per
catturare quel turismo con importanti capacità economiche perché
facciano di Ascoli Piceno e del Piceno una meta preferenziale.