Un Cartellone con 13 concerti e 60 artisti per i venti anni di Ascolipicenofestival

Un Cartellone con 13 concerti e 60 artisti per i venti anni di Ascolipicenofestival

Prosseda multitasking, Teardo fa suonare Man Ray 

Ascoli - Una Petite Messe Solennelle di Rossini da grande teatro. Rete con Amat, Coro “Ventidio Basso”, Cotton Lab e Il Portico di Padre Brown

Tredici concerti in 3 settimane. Due riservati agli studenti. Tre, alla domenica, al termine di escursioni guidate con i “Percorsi Piceni” che portano alla scoperta di castelli, abbazie, calanchi, antica fabbrica del sale e tesori del Romanico.

Una esclusiva cena-concerto nel Caffè Meletti, con musiche all’insegna del genio della famiglia Mozart. E il sindaco Guido Castelli esorta gli ascolani a diventare soci di Ascolipicenofestival


Sessanta artisti coinvolti.

Sono i numeri dell’edizione 2016 del Festival internazionale di musica di Ascoli Piceno che si snoda dal 28 agosto al 18 settembre soprattutto negli auditorium Montevecchi e Neroni.

Ma il numero più significativo è 20. Si festeggia infatti il ventesimo anno dalla fondazione di questa rassegna, tra le più longeve in Italia, per opera del violoncellista Michael Flaksman.

Venti anni di musica, di eventi, di passione, di bellezza. Promuovendo la città di Ascoli Piceno e il turismo culturale con positive ricadute nell’economia cittadina. Nel capoluogo piceno si sono esibiti pezzi da novanta della musica internazionale e giovani che qui hanno mosso i primi passi e che poi sono diventati famosi. In 20 anni almeno 500 artisti.

Per l’edizione 2016 di Apf il titolo naturalmente non poteva non essere e-20 nel doppio significato di eventi e di venti anni di età con grafica rinnovata e moderna.

L’associazione culturale ascolipicenofestival, presieduta dalla prof.ssa Emanuela Antolini che è anche direttrice artistica, in collaborazione stretta con il Comune di Ascoli Piceno e, per la prima volta, con l’Amat, ha predisposto un cartellone ricco di stimolanti appuntamenti e capace di incontrare tutti i gusti.

«Ci sono - commenta Antolini - musicisti che hanno fatto la storia del Festival a cominciare dal fondatore Michael Flaksman, dal figlio Jonathan (uno dei giovani che Ascoli ha visto crescere tanto che oggi fa parte di un’importante orchestra negli Usa) e dal violista Vladimir Mendelssohn.

E c’è una nuova schiera di musicisti, anch’essa di grande prestigio, che si esibisce per la prima volta ad Ascoli e che sicuramente troverà l’entusiasmo del pubblico. Così il Festival si arricchisce, allarga i suoi orizzonti e la sua offerta».

La parola d’ordine è sempre, e ancora di più, musica di alta qualità in un mix di classica con incursioni nell’elettronica e nel jazz tenendo conto delle preferenze dei giovani secondo la linea adottata già l’anno scorso.

Ascolipicenofestival, inoltre, sviluppa in maniera significativa la sua politica culturale che ritiene imprescindibile la sinergia e il fare rete con altre realtà musicali e culturali.

L’anteprima del 28 agosto, nei Giardini vescovili, omaggio a William Shakespeare nel 400 anni dalla sua morte, è in collaborazione con l’associazione Il Portico di Padre Brown “Amor, stella-Guida di ogni sperduta barca”, musiche e voce recitante dell’attore Vincenzo Bocciarelli.

Il concerto di apertura, il 2 settembre, nell’auditorium Montevecchi, è in collaborazione con il Coro Ventidio Basso. Si tratta di una produzione importante: la Petite Messe Solennelle di Gioacchino Rossini con un cast da far invidia ai grandi teatri: i cantanti sono Iano Tamar, Anna Maria Chiuri, Cesare Catani e Mirco Palazzi, i pianisti Claudio Trovajoli, Andrea Rucli e Anna Barbero (armonium).

Il giorno dopo, il 3 settembre, sempre nell’auditorium Montevecchi, in collaborazione con Amat, c’è il concerto con il formidabile violoncellista Teho Teardo, amatissimo da giovani, che presenta un progetto di intersezione cinema-musica, con la sonorizzazione dei corti del dadaista Man Ray.

Il 16 settembre, quarta collaborazione, ancora nell’auditourium Montevecchi, con il Cotton Lab Ensemble di Emiliano D’Auria in uno spettacolo tra jazz e classica, affiancato dal Quartetto d’archi del Festival.

Tra i più attesi protagonisti della rassegna, che quest’anno ha il patrocinio anche di Rai Radio 3 a testimonianza della credibilità conquistata, c’è sicuramente il pianista Roberto Prosseda, il “multitasking pianist”.

Oltre che raffinato esecutore, in particolare per le opere pianistiche di Felix Mendelssohn (ha inciso l’integrale per la Decca), è oggi considerato anche uno straordinario divulgatore.

E’ lui quello che ha lanciato la sfida con il robot pianista Teo Tronico mettendo a confronto la lettura asettica e letterale di un robot al piano con quella dell’interpretazione umana.


Prosseda, di casa nei teatri più importanti del mondo (nel suo tour estivo, prima di Ascoli, è alla Fenice di Venezia e a Cortina), è anche cofondatore e direttore artistico dell’associazione “Donatori di musica” che propone spettacoli negli ospedali tra i malati oncologici.