Lettera aperta per un piano di mobilita a emissioni zero nel Parco nazionale dei Sibillini: Evitiamo lo scempio di un’altra fioritura insostenibile nella piana di Castelluccio

  • / Picus Online
  • / Ambiente
  • / Lettera aperta per un piano di mobilita a emissioni zero nel Parco nazionale dei Sibillini: Evitiamo lo scempio di un’altra fioritura insostenibile nella piana di Castelluccio

Lettera aperta per un piano di mobilita a emissioni zero nel Parco nazionale dei Sibillini: Evitiamo lo scempio di un’altra fioritura insostenibile nella piana di Castelluccio

Il piano della mobilità sostenibile dei Sibillini diventi uno dei progetti chiave del Cis - il Contratto istituzionale di sviluppo.  

Ascoli - Legambiente insieme all’Alleanza della Mobilita Dolce (AMODO) e alla Fondazione Symbola hanno scritto una lettera aperta per un piano di mobilita a emissioni zero nel parco nazionale dei sibillini, indirizzata al Ministro della Transizione Energetica, ai Presidenti della Regione Umbria e Marche, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai Sindaci dei Comuni di Norcia, Arquata del Tronto, Castel Sant’Angelo sul Nera, alle comunità locale di Castelluccio, agli operatori turistici del Parco.


Il paesaggio del Pian Grande, del Vettore e dei Monti Sibillini e più in generale le aree maggiormente attrattive dal punto di vista turistico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sono ricche di biodiversità e per questo molto fragili, perciò meritano un’attenzione speciale, capace di coniugare salvaguardia degli ecosistemi e fruizione sostenibile, valorizzazione delle produzioni di qualità e crescita delle opportunità di sviluppo locale. Per questo, Legambiente, l’Alleanza della Mobilita Dolce (AMODO) e la Fondazione Symbola ritengono che l’assalto di oltre ventimila autoveicoli nei week end della fioritura, che si è verificato lo scorso anno, nella Piana di Castelluccio non rappresenta un’opportunità di crescita per il territorio. Bensì un rischio che non deve ripetersi per la prossima stagione oramai prossima, e per la quale bisogna organizzare un sistema di fruizione dello straordinario paesaggio di Castelluccio in grado di preservi la biodiversità e portare beneficio alle economie locali basate su agricoltura e turismo.


La crescente domanda di natura deve essere accompagnata da chiare regole di fruizione che garantiscano la tutela di aree fragili – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente - e la loro fruizione attenta garantendo gli interessi delle comunità residenti e delle attività economiche a iniziare dalla tutela delle coltivazioni messe a rischio da parcheggi sui prati”.

 

E’ necessario quindi che il Ministero della Transizione Ecologica e l’Ente parco nazionale dei Monti Sibillini, d’intesa con le Regioni e le amministrazioni locali, si adoperino, ciascuna per le proprie competenze e funzioni, affinché venga scongiurato l’arrivo sui Piani di Castelluccio di un numero insostenibile di autovetture e superiore alle capacità di carico di un contesto territoriale fragile e delicato, per questo chiediamo che siano approntate regole chiare per la fruizione sostenibile dell’area e attivate sperimentazioni a partire da questa stagione.

Solo attraverso una limitazione e regolamentazione degli accessi, l’organizzazione di servizi di mobilità collettiva e la programmazione dei flussi turistici anche attraverso scelte di mobilità dolce e sostenibile, sarà possibile non solo salvaguardare uno degli altipiani più vasti dell’Italia centrale e simbolo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ma rendere certe, solide e durature le ricadute economiche per questo grande attrattore turistico e a tutta la filiera di servizi dell’area, provati prima dal sisma e poi dalla pandemia.


Chiediamo pertanto al Ministro della Transizione Energetica, ai Presidenti della Regione Umbria e Marche, al Presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ai Sindaci dei Comuni di Norcia, Arquata del Tronto, Castel Sant’Angelo sul Nera che si attivino affinché:


  • venga contingentato e/o vietato l’accesso all’altopiano con mezzi motorizzati privati;

  • nelle zone di accesso, come Arquata del Tronto, Norcia, Forca di Presta, Castel Sant’Angelo sul Nera vengano previsti parcheggi di scambio e offerti servizi di navetta su prenotazione per raggiungere in maniera sostenibile l’area di Castelluccio;

  • sia prevista la regolamentazione degli accessi e dei flussi anche attraverso l’impiego di applicazioni web anche allo scopo di allungare il periodo di fruizione oltre il fine settimana;

  • venga attivato un tavolo partecipato con tutti gli attori per definire regole certe e condivise di fruizione e un piano di mobilità sostenibile che incentivi la permanenza, i servizi locali, la fruizione sostenibile e permetta ulteriormente la promozione di quel turismo lento di camminatori e ciclisti, poco compatibile con strade piene di autoveicoli;

  • Venga potenziata l'intermodalità Treno+Bus + bici con navette su prenotazione con le stazioni ferroviarie di Spoleto, Foligno e Fabriano, poste lungo la rete ferroviaria Roma-Orte-Falconara-Ancona, oltre che dalla Stazione di Ascoli Piceno dove arriva il treno da San Benedetto del Tronto.

  • vengano valorizzate e incentivate campagne come #castelluccioapiedi, #conquistatilabellezza, il Cammino delle Terre Mutate, così come tutte quelle proposte di turismo lento, con servizio transfer, e-bike e gravel e la messa in rete di servizi turistici così da favorire la destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta turistica rinforzando le attività del catalogo promosso dal basso dagli operatori;

  • il tema della mobilità e della fruizione sostenibile di Castelluccio e dell’intero appennino centrale venga inserito come progetto chiave all’interno del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo);


Chiediamo infine alla comunità e agli operatori economici di Castelluccio e più in generale a tutti gli operatori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di sostenere il nostro appello, perché solo attraverso la fruizione sostenibile e regolamentata delle risorse paesaggistiche e naturali del Parco si può garantire la salvaguardia dell’unicità di questo territorio e si possono ottenere ricadute economiche certe, solide e durature.