Ciip Spa tiene alla qualità del territorio, monitoraggio dei fiumi rassicurante

Ciip Spa tiene alla qualità del territorio, monitoraggio dei fiumi rassicurante

I turisti possono fare tranquillamente il bagno sulla costa picena e fermana. Compiuti decine di prelievi a monte e a valle dei depuratori in uno studio scientifico affidato alla Cia Lab.

Ascoli - Goletta Verde di Legambiente fa prelievi sulla costa adriatica per verificare l'inquinamento nei pressi delle foci dei fiumi? Beh, Ciip Spa compie con metodo di grande puntualità scientifica decine e decine di controlli a monte e a valle dei depuratori perché tiene che la bellezza dei nostri paesaggi e le ricchezze ambientali siano garantite nel tempo, cosicché i turisti continuino ad arrivare nei nostri territori.


“Ciip Spa, oltre a tenere conto dei prelievi eseguiti costantemente dall'Arpam sui corsi d'acqua che scorrono nelle zone di competenza, da diversi anni – dice il presidente Giacinto Alati, supportato dall'architetto Gozzi e dal coordinatore dell'Ente Celani - affida un proprio studio di monitoraggio alla società Cia Lab per verificare lo stato di inquinamento a monte e a valle dei depuratori che gestisce e che nel corso degli anni ha realizzato o ammodernato per migliorare lo stato ambientale dei fiumi. Ciip Spa conta su dipendenti di grande qualità – aggiunge Alati - che in questi anni hanno reso la Ciip Spa migliore. Una constatazione che viene maggiormente convalidata dallo stress di sistema rappresentato dal terremoto. In quest'occasione si è apprezzato il valore e l'impegno dei nostri dipendentuesto lavoro solo nel 2017 ha consentito di sanare e mettere in connessione con la rete di depurazione 10 mila utenze, cioè scarichi che fino a quel momento sversavano direttamente nei fiumi senza passare per alcun depuratore grande o piccolo che fosse”.In particolare, come spiegano i tecnici di Cia Lab Gianluca Lelli ed Ernesto Corradetti, si è fatto molto di più: è stato eseguito anche un monitoraggio con prelievo anche in condizione di pioggia critica per valutare come il dilavamento dei terreni e i reflui che fuoriuscivano dagli sfioratoi degli impianti fognanti incidessero sull'eventuale contaminazione.

Sulla base delle considerazioni fatte in premessa e delle valutazioni del dati analitici ottenuti, è possibile raggruppare in tre differenti livelli di rischio la possibilità che le acque di balneazione vengano influenzate negativamente dalle acque di scorrimento dei corsi d'acqua monitorati.

1) Rischio pressoché inesistente; su 100 controlli effettuati sulle acque di balneazione in prossimità della foce, si registra almeno un campione positivo, R<1%;
2) Rischio apprezzabile; su 100 controlli effettuati se ne registrano ai massimo 10 positivi, R<10%; 3) Rischio basso; su 100 controlli effettuati se ne registrano al massimo 30 positivi, 9.<30%;


Occorre far presente che la classificazione appena esposta è del tutto arbitrarla e serve a stabilire, in modo relativo, dove è più probabile che si verifichino problemi alla balneazione. Sulla base di tale risultato è possibile valutare se intervenire a monte con azioni migliorative sulle infrastrutture deputate al trasporto e alla depurazione di liquami e sulle rispettive linee gestionali.