Ancona - “La gestione delle macerie deve essere un’importante e preziosa occasione per definire una filiera virtuosa e innovativa sullo smaltimento e recupero dell’enorme quantità di inerti causati dagli eventi sismici che hanno riguardato soprattutto le Marche”.
È quanto afferma Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche in seguito all’avvio di un confronto per proporre percorsi innovativi e di recupero del materiale con i soggetti preposti alla gestione delle macerie pubbliche e private nelle Marche.
“Alla Regione chiediamo coraggio e convinzione per affrontare una delle questioni più spinose causate dal terremoto, lo smaltimento delle macerie pubbliche e private – continua Legambiente –, a cui si accompagna spesso lo spettro di possibili infiltrazioni criminali nella gestione di questi materiali. Siamo convinti che la soluzione migliore consiste oggi nel recupero differenziato e nell’incentivare il riutilizzo dei materiali per gli usi compatibili, attraverso tecnologie utilizzate direttamente sul posto o, ove non possibile, in aree più prossime, in grado di servire più comuni favorendo gestioni integrate e capaci di produrre materiali necessari per la ricostruzione.
Il calcare in blocco massiccio, ad esempio, la pietra da taglio o elementi di pregio come modanature e capitelli, essendo preziosi e utili alla ricostruzione, vanno selezionati e conservati sul posto. Una prospettiva, quella del riutilizzo dei materiali, che introdurrebbe innovazioni nella ricostruzione, risparmiando risorse pubbliche e naturali. È questa una delle prime sfide da affrontare e che può rappresentare un’occasione di innovazione ambientale ed economica.
Questo vale ancora di più nelle Marche dove l’attenzione alla corretta gestione dei rifiuti l’ha resa una delle prime regioni per attenzione e buone pratiche in questo settore e l’Assemblea Legislativa ha discusso e approvato all’unanimità la risoluzione sull’economia circolare”.