Sono arrivate ad Ascoli Piceno le prime due case dell'acqua nei quartieri di Monticelli e Piazza Immacolata. E' un progetto già sperimentato in altri comuni grazie alla lungimiranza del Bim Tronto che con il presidente Luigi Contisciani sta redistribuendo le risorse che arrivano dalla captazione delle acque da parte dell'Enel sui comuni consorziati in diversi settori: dalla sanità alla cultura passando per il risparmio energetico e la creazione di filiere, come nel caso del travertino piceno, e nell'enogastronomia con la "patata dei Sibillini".
Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra il Comune e il Bim (Consorzio per i bacini imbriferi del Tronto) consentirà ai cittadini ascolani di poter attingere acqua pura (liscia o frizzante) a titolo completamente gratuito fino al 31 agosto 2016 e poi a prezzi scontatissimi, 2 centesimi al litro (nei supermercati spesso viene venduta a 15/16 centesimi al litro).
"Con questa schema puntiamo a ridurre il più possibile la produzione di rifiuti- dichiara il sindaco Guido Castelli -, in particolare di bottiglie di plastica in pet, evitando di caricare le discariche di un onere aggiuntivo.
Le case dell'acqua nascono nell'ambito di una strategia diretta alla produzione di zero rifiuti che fa il paio con un'altra grande rivoluzione: quella che prenderà le mosse anche nelle periferie, entro l'anno 2016, con l'estendimento in tutte le case degli ascolani del sistema di raccolta porta a porta".
I cittadini avranno quindi a disposizione acqua di grandi qualità secondo sistemi che ne certificano la perfetta salubrità. Dal 1° settembre si potrà attingere acqua dalle "casette" attraverso una tesserina che avrà un costo annuale di 30 euro: "Combiniamo il rispetto per l'ambiente con l'assoluta esigenza di rispettare le difficoltà economiche delle famiglie - aggiunge Castelli-. Ringrazio in anticipo tutti gli ascolani che vorranno darci una mano in questa strategia fatta di cose semplici ma molto importanti".