Ascoli - In questo momento si sta tenendo in Comune una Conferenza dei servizi sul Piano operativo di bonifica complessiva dell'ex area Sgl Carbon. Il Piano in realtà è stato già approvato con una prescrizione critica da parte dell'Arpam, quella che riguarda la fase del desorbimento termico.
Per l'Arpam questa lavorazione deve essere fatta fuori dall'area inquinata mentre per il progetto di bonifica redatto per conto di Restart Srl dalla Politecnica delle Marche e dalla Petroltecnica Spa è previsto in continuum all'interno dell'area inquinata dopo la fase del "soil washing" (lavaggio del terreno inquinato dagli Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici).
Oggi nella Conferenza dei servizi si discute di questo punto in particolare. Rappresenta un nodo cruciale perché la prescrizione dell'Arpam non prende in considerazione effetti tutt'altro che secondari.
Il primo è il fattore tempo: non è stata individuata la zona esterna dove si dovrebbe effettuare il desorbimento termico. Si innescano nuove procedure burocratiche sull'impatto ambientale e quindi nuove autorizzazioni per la zona prescelta.
Ma c'è un altro fattore che non esitiamo a definire apocalittico per la città e il territorio circostante: il trasferimento del terreno da trattare al di fuori dell'ex Carbon che poi dovrà tonare indietro per tappare la voragine di 25 ettari che si produrrà con l'escavazione del terreno da disinquinare.
Ci sono dei precisi calcoli matematici che creano l'immagine di ciò che avverrà se davvero il desorbimento dovesse farsi fuori dall'area.
Sono 270 mila le tonnellate di terra da trattare che dovranno essere trasportate con camion da 30 tonnellate ognuno nella zona da individuare e una volta disinquinate da riportare indietro.
In quattro anni, la durata della bonifica prevista dal Piano operativo, ci saranno 18 mila camion da 30 tonnellate che usciranno dall'ex area Carbon e ci torneranno.
In un mese ci sarebbero 375 camion che creeranno un andirivieni folle nel traffico del territorio. Se si lavorasse anche di sabato sarebbero 16 camion da 30 tonnellate ciascuno che uscirebbero e tornerebbero alla Carbon ogni giorno.
Capite perché definiamo apocalittico questo scenario? Oltre allo stress per il traffico se ne creeranno altri: quello delle emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera dagli scarichi degli automezzi, quello acustico determinato dalla rumorosità dei motori di camion di quelle dimensioni.
Così l'Arpam per fare una corretta opera di disinquinamento concorrerà con la sua prescrizione a creare più inquinamento. C'è qualcosa che non funziona.
Vediamo cosa sortirà da questa conferenza dei servizi.