Non vogliono che si bonifichi l'ex area Sgl Carbon

Non vogliono che si bonifichi l'ex area Sgl Carbon

C’è una soluzione al problema: telefonare al dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un perché spari sull'area Carbon un missile balistico a lunga gittata. Soluzione in 24 ore, altro che 10 mesi.

Ascoli - Nel leggere questa decisione dell’assessore regionale Sciapichetti, probabilmente dettata da termini perentori di una diffida, quella della Presidenza del Consiglio, verrebbe da chiedersi se è previsto il “test antialcol” per chi sceglie le tempistiche di una bonifica di questo genere a Roma.


Da chiedersi soprattutto se l’assessore Sciapichetti sappia quello che dice l’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale) su questa bonifica.

Se in Regione conoscano il fatto che i privati che vogliono bonificare quel sito abbiano presentato un progetto nel 2011.


Ma veniamo allo stato dell'arte dell’approvazione da parte del Comune di Ascoli Piceno del Piano operativo di bonifica di Restart Srl.

La situazione è questa: il Piano operativo di bonifica è stato approvato in modo … “peripatetico”. Un po’ come in procedura penale con il giudizio abbreviato condizionato.

Per essere più chiari, ma immagino che sia di difficile comprensione per molti (lo è anche per noi dal punto di vista della linearità dovuta per certi grandi temi), il Comune ha approvato il Piano di bonifica della Restart Srl, recependo però le prescrizione dell’Arpam che dice una cosa che a prima vista può sembrare semplice: la fase del desorbimento termico dei rifiuti, che nella bonifica prevista dalla Restart si deve svolgere all'interno dell’area, per l’Arpam deve essere fatta fuori dall'area Carbon.



Non si dice dove, perché si deve ancora individuare l’area esterna, e in quali tempi. Bene, tornando all'approvazione del Pob (Piano operativo di bonifica), nel mentre si approva in questi termini si dice anche che continua la Conferenza dei servizi per approfondire questa tematica. Questa conferenza dovrebbe tenersi tra 15 giorni.

Domanda: sono anni (dal 2011 ad oggi, 2016) che si parla di bonifica e Restart ha sempre detto come l’avrebbero fatta fin dalla presentazione. Come mai ci sono voluti 5 anni perché la montagna partorisse il topolino?

La riflessione obbligata e che in realtà non si vuole che questa bonifica si faccia.

Perché lo affermiamo? E’ molto semplice: abbiamo fatto dei conti che derivano da dati del Pob.

 

Nel Piano di bonifica messo a punto dall'Università Politecnica delle Marche dai tecnici della Petroltecnica Spa si dice chiaro che dal percorso di bonifica risulterà una massa di rifiuti che necessariamente dovrà essere smaltita all'esterno: sono 54 mila tonnellate.

 

Per questo passaggio tecnico occorreranno circa 38 camion al mese per 4 anni che trasporteranno 30 tonnellate di materiali al mese.

E qui c’è già un fattore, a dir poco singolare, nella relazione dell’Arpam: si dice che questi rifiuti dovranno essere portati via con vagoni ferroviari. Solo che non ci sono più da anni i binari che collegavano la fabbrica alla stazione ferroviaria.

 

Ora però viene il bello ed è il punto che ci fa dire che non si vuole che si bonifichi l’area ex Carbon.

Prescrivendo la fase del desorbimento termico fuori dall'area vuol dire che i rifiuti (la terra contaminata dagli Ipa- idrocarburi policiclici aromatici) dovranno essere spostati dall'interno della fabbrica all'esterno per essere smaltiti e poi riportati nell'area ex Carbon perché non si può lasciare una voragine.



Sapete di che numeri stiamo parlando? Si tratta di spostare e riportare ben 270 mila tonnellate di materiale.

Facendo di nuovo i calcoli significa che in quattro anni dovranno uscire dall'area inquinata e poi ritornare al suo interno 375 camion da 30 tonnellate al mese.

 

A questo punto viene da chiedersi un’altra cosa: l’Arpam vuole difenderci dall'inquinamento o vuole produrlo, ingigantendone le dimensioni?

Immaginate cosa significherebbe dal punto di vista dello stress al traffico urbano, a quello delle emissioni da gas di scarico che contengono pure loro gli Ipa, all’inquinamento acustico?

 

Capite perché diciamo che c’è chi non vuole che si bonifichi l’ex area Sgl Carbon?

Ora con tutte queste considerazioni c’è pure chi da Roma vorrebbe risolvere il problema in 10 mesi.

C’è una soluzione al problema: telefonare al dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un perché spari sull'area Carbon un missile balistico a lunga gittata.

Soluzione in 24 ore, altro che 10 mesi.