Ascoli - E’ in ritardo di qualche giorno l’approvazione definitiva del Piano operativo di bonifica dell’ex area Sgl Carbon. Intanto nel primo pomeriggio è arrivato in Comune il responso dell’Arpam di Ascoli Piceno sulla valutazione delle prescrizioni dettate in precedenza alla Restart Srl, attuale proprietaria dell’area, che si propone di riqualificarla con il progetto Ascoli21.
L’architetto Ugo Galanti, responsabile del Servizio Ambiente del comune di Ascoli, però non lo ha ancora visto perché gli uffici il venerdì chiudono alle 14, quindi potrà vederlo soltanto lunedì.
Abbiamo però notizie semi ufficiose che indicano alcune criticità individuate dopo le risposte date dai tecnici i Restart almeno su un tema, che è forse quello centrale per l’Arpam, cioè l’impatto ambientale per quei fanghi derivanti dalla tecnica del “soil washing” cioè il lavaggio della terra dagli idrocarburi presenti. Questi fanghi vengono inviati al desorbitore termico e in seguito ad un combustore che brucia i vapori prodotti.
Come funziona
(Il desorbimento termico è una tecnologia che utilizza il calore per separare fisicamente i contaminati dal terreno scavato. Gli impianti di desorbimento termico sono progettati per riscaldare il terreno a temperature sufficienti da provocare la volatilizzazione dei contaminanti organici dal suolo (separazione fisica).
La tecnologia del desorbimento termico ha un’efficacia dimostrata nella riduzione della concentrazione dei prodotti petroliferi ed è applicabile a tutti quei costituenti che risultano essere volatili a temperature fino ai 650°C. La maggior parte dei desorbitori opera in un intervallo di temperature compreso fra i 150 ed i 550 °C. I tempi di residenza all’interno del desorbitore sono in media di 20-30 minuti, in genere sufficienti per la maggior parte dei suoli.
Il flusso di aria e vapori prodotti dal primo stadio di desorbimento vengono sottoposti successivamente ad uno stadio di post - combustione (850°C) o di condensazione seguita da recupero o trattamento della fase liquida).
Un calcolo prudenziale per eccesso nel Piano di bonifica considera una quantità di fanghi da smaltire in siti specifici di circa 54 mila tonnellate in 4 anni. Ma potrebbe risultare una quantità assai minore che verrà accertata dopo il soil washing. In ogni caso per la quantità descritta occorrerebbero 38 (camion), opportunamente coperti, al mese per una portata di circa 30 tonnellate ciascuno.
Sul punto del trasporto ci sarebbe però un’incongruenza: secondo l’Arpam il trasporto di questi materiali da smaltire fuori deve avvenire tramite vagoni ferroviari. E’ probabile che non sia stato valutato il fatto che purtroppo non c’è più alla Carbon il binario ferroviario che dall’interno della fabbrica arrivava fino alla stazione.
Il Consorzio Sviluppo Futuro di Latina infatti ha venduto come ferro le rotaie che costituivano quel binario personalizzato.
Per questo motivo il trasporto potrà essere fatto esclusivamente su gomma e l’unico trasferimento da camion a ferrovia potrà essere fatto alla stazione di Castel di Lama dove c’è uno snodo logistico.