La vera storia dell'Amianto nell'ex area Carbon e l'altro Amianto del quale non hanno interesse a parlare

La vera storia dell'Amianto nell'ex area Carbon e l'altro Amianto del quale non hanno interesse a parlare

La bonifica inizia a marzo. Non ci sarà alcuna zona rossa di cui parlano “gli alcuni”. Perché le coperture compatte contenenti Amianto saranno “incapsulate”, cioè impregnate con sostanze specifiche che eviteranno la dispersione di fibre. Le zone di rimozione verranno “confinate” volta per volta.

L’Amianto è un problema serio per la salute dei cittadini e allora abbiamo voluto affrontarlo come si deve: in modo serio. E serio, secondo il Treccani, vuol dire che “riveste particolare importanza e validità e comporta quindi impegno e responsabilità”.

Significa dunque che un’informazione seria, chiunque sia il soggetto che la divulghi, che la produca, deve rispondere a quei requisiti.

E torniamo allora a discutere del problema Amianto. Per Ascoli Piceno, secondo alcuni, si traduce in un unico luogo: l’ex area Sgl Carbon.

 

Ora se “gli alcuni” fossero solo cittadini, visto che tutti hanno la libertà di esprimere opinioni, il peso di queste opinioni potrebbe essere derogato dal parlarne con appropriatezza scientifica, anche se in questo caso costoro non potrebbero attaccarsi al petto la medaglia della serietà.

Di tutt’altro stampo invece è la situazione nella quale a parlare, a scrivere, a divulgare sull’Amianto sia un soggetto istituzionale, addirittura competente del controllo di questo problema. Un soggetto, l’Area Vasta 5, del quale “gli alcuni” di prima utilizzano l’informazione ufficiale sul tema e la amplificano al resto della comunità generando preoccupazione per la salute di tutti.

Questo, lo possiamo certificare, non è un comportamento serio. E’ censurabile dal punto di vista scientifico, etico e umano.

Per essere seri dobbiamo iniziare a parlare di Amianto della Sgl Carbon con la legge n. 257 del 1992, riguardante la dismissione dell’estrazione e dell’utilizzazione dell’amianto, prevede, tra l’altro, benefici pensionistici in favore dei lavoratori esposti a tale sostanza morbigena.

Per effetto di modifiche normative intervenute nell’anno 2003 e 2004, i benefici in argomento possono essere riconosciuti per esposizione intervenuta entro il 2 ottobre 2003.

Nell’anno 2007 sono intervenute, in materia di benefici pensionistici per lavoro svolto con esposizione all’amianto, ulteriori disposizioni di legge in favore di una ben definita platea di destinatari.

Molti lavoratori della fabbrica ascolana fecero una vertenza all’Inps per ottenere questi benefici pensionistici.

 

A quei tempi dove erano “gli alcuni” e dove era l’allora Zona 13 dell’Asur Marche, ora Area Vasta 5?

 

Torniamo ai tempi nostri per parlare del preoccupante “crollo” di materiali contenenti Amianto (M.C.A.) all’interno dell’ex area Sgl Carbon.

La parola crollo, sempre secondo il Treccani, indica “caduta improvvisa e violenta di una struttura, rovina”.

Guardate di cosa stiamo parlando in relazione all’Amianto Carbon. Questa foto indica la stessa situazione che hanno visto altri “alcuni” dell’Area Vasta 5, servizio di Prevenzione. In questa prima foto si tratta di un pezzo di un discendente. I detriti si trovano su una superficie di 2 metri circa.

Poi c’è questa “sbeccatura”, una sola verso il centro della tettoia perché l’altra è stata fatta dai tecnici di Restart Srl per le analisi di un campione.

Nelle prime tre foto della gallery potete vedere di cosa si parla quanto a crolli all'interno dell'ex Sgl Carbo. Il crollo, sui verbali dell’Area Vasta 5, è proprio questo delle foto. sopra.

 

Sono queste le due zone di “crollo” nell’intera struttura della ex fabbrica Carbon.

A questo punto abbiamo cercato la parola crollo su Google per vedere quali sono le immagini che associa il motore di ricerca. Cliccate su questo link: https://www.google.it/search?q=crollo&espv=2&biw=1920&bih=955&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjIy8n3gNTKAhWCfywKHb56CVcQ_AU

La parola crollo nella mente di quasi tutti noi, tranne “gli alcuni”, ci fa pensare al terremoto di L’Aquila, o più vicina a noi, al crollo del ponte dell’acquedotto a Tallacano che ci ha lasciato senz’acqua per qualche giorno.


 

E sui verbali del Servizio di Prevenzione dell’Area Vasta 5 troviamo anche la qualifica dei reperti di materiali contenenti Amianto: si tratta di materiale compatto (come si vede nelle foto) che quindi non genera fibre di Amianto disperse nell’aria, quelle che influiscono sulla salute dei cittadini. Se fosse stato diversamente i due tecnici avrebbero descritto quei reperti come friabili.

E per friabili si intende un materiale che diventa tale quando lo si stringe tra due dita di una mano e ne risulti una sorta di “sabbia”. Tradotto: occorre la semplice pressione delle dita.

Altre cose che “gli alcuni” non vi hanno mai detto è che l’intera area e circondata da strumenti di misurazione dell’aria per verificare se ci siano fibre di Amianto disperse. Risultato? Non ci sono fibre di Amianto nell’aria.

Allora perché c’è questo accanimento? Perché si crea allarme tra i cittadini? Non è serio.

Sapete che percentuale di Amianto compatto contengono questi reperti? Dal 5,2 all’8,5 per cento.

 

Da prossimo 2 febbraio, data per la quale è prevista l’approvazione definitiva del Pob (Piano operativo di bonifica) dell’intera area ex Carbon da parte di Restart Srl, passerà circa un mese per espletare la gara interna per l’affidamento della bonifica dell’Amianto e da marzo l’Amianto verrà eliminato. Si partirà dalla zona di fronte a Villa Tofani e alla chiesa di S. Marcello.

 

Non ci sarà alcuna zona rossa di cui parlano “gli alcuni”. Perché le coperture compatte contenente Amianto saranno “incapsulate”, cioè impregnate con sostanze specifiche che evitino la dispersione di fibre. Le zone di rimozione verranno “confinate” volta per volta. Verrà cioè disposta una barriera che segregherà i materiali contenenti Amianto. Poi tutte queste coperture verranno inviate a discariche specializzate per lo smaltimento dalla ditta che si occuperà della bonifica.


A questo punto, una volta fatto un punto serio sul tema bonifica, ci siamo fatti un giro vicino all’ex area Carbon e abbiamo registrato situazioni che “agli alcuni” non interessano. Ve le mostriamo nelle altre 5 immagini della  gallery.



Sono tutte immagini scattate nell’area Pennile di Sotto, al di là del viale Costantino Rozzi che la separa dalla ex area Carbon. Addirittura di fronte ad un frequentatissimo ipermercato, in una zona dove ci sono scuole e sale di aggregazione, impianti sportivi.

Come vi sembra lo stato di questi materiali contenente Amianto?

Avete pensato alla concentrazione di Amianto nella zona industriale?