Ascoli - Giovedì 14 gennaio 2016 presso la Libreria Rinascita ad Ascoli Piceno in Piazza Roma 7, alle ore 18:00 per li appuntamenti della Bottega del Terzo Settore, si discuterà sul tema:
“Storie di dignità: Esperienze di bene fatte bene”. Intervengono Mariapia Bonanate e Francesco Bevilacqua, autori del libro “I bambini della notte”, e Dominique Corti, presidente della Fondazione Corti. Modera Eleonora Tassoni.
Per qualsiasi informazione è possibile consultare il sito internet www.bottegaterzosettore.it
Il libro: È mezzanotte al Lacor Hospital, nel Nord dell’Uganda. Nei grandi cortili, sotto un cielo equatoriale pulsante di stelle, diecimila bambini dormono in una distesa impenetrabile di corpi.
Sono i night commuters, «i bambini della notte», che ogni sera varcano i cancelli dell’ospedale per sfuggire ai guerriglieri di Joseph Kony, che assaltano e bruciano i villaggi del popolo acoli. A osservare quei bambini, con emozione e stupore crescenti, c’è Francesco, manager che sta vivendo un momento di forti cambiamenti.
Si è lasciato alle spalle una carriera aziendale che gli sta stretta, la corsa al denaro, l’individualismo sfrenato, i ritmi forsennati. In Italia, qualcuno gli ha parlato della storia di due medici, Piero e Lucille Corti, che negli anni sessanta hanno trasformato un piccolo ambulatorio disperso nella savana in un ospedale d’eccellenza, una realtà unica in tutta l’Africa subsahariana.
Attratto da questa vicenda, Francesco ha deciso di partire, per conoscere direttamente quella realtà, e forse ritrovare se stesso. Dopo l’incontro con i bambini della notte, e in particolare con Dan, rimasto orfano con quattro fratelli più piccoli, il munu, l’uomo bianco che viene da lontano, intraprende un lungo percorso di crescita personale.
Al suo fianco Elio Croce, fratello laico comboniano e figura leggendaria dell’ospedale. È lui a condurlo tra i reparti, nei campi profughi, lungo le strade di polvere rossa dove i guerriglieri sono sempre in agguato, e a raccontargli la storia di alcuni personaggi eccezionali che, accanto ai fondatori, hanno contribuito a fare grande il Lacor: il medico ugandese Matthew Lukwiya, scelto come successore dai coniugi Corti; la figlia Dominique, che ne ha raccolto l’eredità e i sogni; il medico Bruno Corrado e tanti altri «eroi sconosciuti».
Tutti insieme, in condizioni di vita estreme, tra le continue incursioni dei ribelli e i conflitti a fuoco con i governativi, la diffusione inarrestabile dell’Aids, un’epidemia di ebola, la povertà e la mancanza di mezzi, sono riusciti, con competenza e dedizione, a mantenere alta la qualità dell’assistenza sanitaria e a migliorare concretamente la vita della popolazione locale, vittima di una guerra spietata di cui pochi nel mondo hanno notizia.
Dopo aver conosciuto il Lacor, per Francesco niente è più come prima. E così per chiunque si avvicini alla storia dell’ospedale, qui raccontata in pagine da cui emerge tutta la grandezza dell’uomo quando scommette sull’amore, sulla speranza e sulla condivisione.
Mariapia Bonanate, dopo aver insegnato per alcuni anni, si è dedicata al giornalismo, firmando reportage e inchieste da ogni parte del mondo. Ha pubblicato numerosi libri, fra i quali Perché il dolore nel mondo? Il vangelo secondo una donna, Suore – dal quale Dino Risi ha tratto il film Missione d’amore –, Una lampadina per Kimbau, A un passo dal cuore, Donne che cambiano il mondo, Io sono qui.
Francesco Bevilacqua, professionista con esperienza maturata nel mondo aziendale, dopo una carriera in Arthur Andersen, è stato senior manager e consigliere in numerose aziende di livello internazionale.
La Fondazione Corti: La storia del Lacor Hospital è la storia di Piero Corti e Lucille Teasdale: due vite legate dall’amore e dalla dedizione verso gli ultimi. Una vita trascorsa insieme, a lavorare fianco a fianco per curare i più poveri. Lucille Teasdale e Piero Corti: due medici, due coniugi, che in 50 anni di vita e di impegno hanno trasformato un piccolo ospedale missionario in una vera e propria struttura ospedaliera e che hanno creato la Fondazione Corti per garantirne l’operato negli anni a venire.