Riguardo le denunce d'infortunio nella regione c’è stato un incremento di 91 casi (in questo contesto in aumento di 8 casi quelli in itinere) poiché si è passati da 1262 denunce a 1353.
Nel mese di Gennaio 2019 le MALATTIE PROFESSIONALI nelle Marche sono state 427 con un calo di 59 casi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, riduzione che ha riguardato sia la componente maschile, sia quella femminile e tutti i settori.
Il calo riguarda sia i lavoratori italiani, sia quelli di provenienza U.E. ed extra.
Mentre più articolata è l’analisi delle Denunce delle malattie professionali per provincia come risulta dalla tabella sotto riportata.
Ancona |
81 |
74 |
Ascoli Piceno |
95 |
46 |
Fermo |
65 |
81 |
Macerata |
154 |
136 |
Pesaro Urbino |
91 |
90 |
TOTALE |
486 |
427 |
Circa
la tipologia delle Denunce di malattie professionali per settore
maggiormente denunciate nelle Marche, sempre nel periodo in
esame: Tumori (C00-D48) da 1 a 2;
Disturbi psichici e comportamentali (F00-F99) da 0 a 3; Malattie del
sistema nervoso (G00-G99) da 73 a 46; Malattie dell'orecchio e
dell'apofisi mastoide (H60-H95) da 20 a 17; Malattie del sistema
respiratorio (J00-J99) da 3 a 7; Malattie del sistema osteo muscolare
e del tessuto connettivo (M00-M99) da 234 a 207; Non Determinato da
154 a 142. Totale 427 casi.
Riguardo le DENUNCE D'INFORTUNIO nella Regione, sempre nel periodo d’analisi, c’è stato un incremento di 91 casi (in questo contesto in aumento di 8 casi quelli in itinere) poiché si è passati da 1262 denunce a 1353.
In aumento quelli relativi alla gestione Industria e Servizi passate da 957 a 1027 (+70); in aumento di 25 casi quelli della gestione per Conto dello Statomentre sono in calo quelle dell’Agricoltura di 4 casi.
La tabella sotto riportata presenta le Denunce d'infortunio per provincia; in aumento in tutti i territori ad eccezione in quello di Fermo.
Ancona |
445 |
490 |
Ascoli Piceno |
154 |
171 |
Fermo |
109 |
108 |
Macerata |
248 |
275 |
Pesaro Urbino |
306 |
309 |
TOTALE |
1262 |
1353 |
Analoga la situazione delle Denunce d'infortunio per luogo di nascita dell'infortunato: in aumento sia quelli di lavoratori italiani, passati da 1049 a 1140 casi, sia quelli di lavoratori extra U.E. (+7) mentre sono in calo di 7 unità quelli U.E.
Cosi quelli di differenze di genere sia per i maschi (+20), sia per le femmine dove si registra un incremento di 71 poiché si è passati da 441 a 512 casi.
Le 91 Denunce d'infortunio che sono aumentate, nelle Marche, nel mese di gennaio 2019, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, riguardano tuttele classi d'età dell'infortunato come si evince dalla tabella.
Da 15 a 19 anni |
61 |
66 |
20 – 24 anni |
51 |
77 |
25 – 29 anni |
99 |
87 |
30 – 34 anni |
87 |
102 |
35 – 39 anni |
113 |
107 |
40 – 44 anni |
156 |
131 |
45 – 49 anni |
175 |
159 |
50 – 54 anni |
153 |
198 |
55 – 59 anni |
133 |
158 |
60 – 64 anni |
73 |
87 |
65 – 69 anni |
23 |
27 |
70 – 74 anni |
12 |
11 |
75 anni e oltre |
13 |
16 |
TOTALE |
1262 |
1353 |
In calo del 50% le Denunce d'infortunio con esito mortale nella regione poichè si è passati da due casi ad uno accaduto nel settore Industria e servizi (provincia di Macerata – trattasi di un lavoratore della fascia d’età tra 50 a 54 anni).
Guido Bianchini, esperto di sicurezza sul lavoro Uil Ascoli Piceno, dice: “I dati aggregati, in valore assoluto, analizzati evidenziano una riduzione sia degli infortuni, sia delle malattie professionali, nella regione, ciò è indubbiamente positivo anche se l’analisi è estremamente ridotta, visto l’arco temporale analizzato, e non consolidati poichè soggetti ad assestamento e consolidamento prossimamente.
Occorre implementare il percorso culturale con una In-formazione adeguata per contrastare infortuni e malattie professionali.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro è, un processo che consente ai lavoratori interessati di essere più preparati nello svolgere attività che necessitano di una maggiore conoscenza ed abilità, oltre all’acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e del proprio comportamento, connessi all’espletamento della propria attività lavorativa.
E’ fondamentale che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, svolgano un ruolo “positivo” nel controllo e attuazione della sorveglianza sanitaria, facilitare ed indirizzare le segnalazioni delle malattie professionali al patronato.
Il patronato sindacale non si interessa solo di pensioni e previdenza, ma ha un ruolo importante di tutela della salute e sicurezza sul lavoro di tutti i lavoratori del territorio.
Il
mondo del lavoro è in perpetua modifica, di conseguenza gli Rls
devono sviluppare le competenze che la “moderna prevenzione”
richiede, ovvero consolidare approcci e attività complesse che si
basano sull’attuazione di politiche atte ad intervenire sui
determinanti di malattia legati al rapporto tra salute, ambiente
esterno e luoghi di lavoro, comportamenti e stili di vita,
corresponsabili dell’insorgenza di patologie croniche,
professionali e infortuni sul lavoro, con costi enormi
anche per il sistema pubblico e sanitario.
Infine non si può continuare a morire di lavoro in questo paese.
Tutto questo nel silenzio generale e, ancora più grave, nel provvedimento del Governo che taglia 150 milioni all’anno le risorse Inail destinate alla prevenzione e alla formazione, o, peggio ancora, consentendo all’Inail stesso di rivalersi anche nei confronti dei lavoratori sugli indennizzi concessi, oltre che sui responsabili e sulle imprese che hanno causato l’infortunio. Ancora una volta saranno solo i lavoratori a pagare”.