La Cna di Ascoli e Fidimpresa Marche hanno lanciato l’allarme all’assemblea provinciale annuale 2018 del Confidi unico, che ha visto una partecipazione record (oltre duecento i presenti) di imprenditori.
Ascoli - Si può continuare a fare impresa se si
hanno meno di 20 dipendenti? La domanda, provocatoria e dalla
risposta negativa ovviamente scontata, si legge fra le righe dei dati
emersi e delle valutazioni fatte nel corso dell'Assemblea provinciale
annuale di Ascoli di Fidimpresa Marche, il braccio economico e
finanziario del sistema Cna. Un’Assemblea che, a riprova della
crucialità del tema credito, ha fatto registrare un numero record
(oltre 200) di imprenditori presenti in platea.
"Il fatturato
delle micro e delle piccole imprese del nostro territorio - spiega
Massimo Capriotti, direttore provinciale per il Piceno di Fidimpresa
Marche - nel 2017 è mediamente cresciuto dal 2 al 3 per cento.
L’erogazione di credito alle imprese di dimensioni minori, invece,
sempre nel 2017, si è ridotta ulteriormente e ben oltre questa
percentuale. E questi sono numeri che stridono e confermano
l'importanza del ruolo di un Confidi come Fidimpresa a sostegno
proprio della piccola e media impresa".
"Mentre l'ossatura economica e
occupazionale - commentano Luigi Passaretti e Francesco Balloni,
presidente territoriale e direttore generale della Cna Picena -
continua ad essere fatta dai piccoli artigiani, le risposte del
sistema bancario peggiorano costantemente negli anni. Nel 2014, anno
fra i più bui della crisi, il calo di erogazione di credito alle Pmi
non aveva superato il 4 per cento. Nel 2017, anno non certo florido
ma meno critico dei precedenti, siamo precipitati al 6 per cento e
più. E su questo noi, come associazione datoriale, ma anche insieme
alle istituzioni e al mondo bancario, dobbiamo ragionare e riflettere
per dare risposte concrete e immediate ai tanti imprenditori che
hanno resistito e continuano a fare bene e ad avere voglia di fare
impresa".
Banche contro imprese, dunque? Cna e
Fidimpresa Marche ritengono - come è emerso chiaramente
nell'Assemblea - che inutili contrapposizioni recherebbero solo
ulteriori danni all'economia.
"L'Assemblea di quest'anno -
aggiunge il direttore Massimo Capriotti - è stata fra le più
partecipate degli ultimi anni, con oltre duecento partecipanti ai
lavori. Non sottolineo questo come sterile vanto di bandiera, ma come
segnale chiaro che le imprese hanno voglia di ripartire e di
crescere. E nel nostro Confidi sanno di poter trovare una
spalla su cui appoggiarsi. Elemento questo, di non poco conto, che
testimonia il bisogno di tornare a stare insieme e uniti per far
sentire la propria voce. Proprio con lo stesso spirito con cui
quarant'anni fa nacquero le vecchie cooperative di garanzia,
antesignane dei moderni confidi. Per dare voce ai piccoli artigiani e
commercianti. Ora torna quel vecchio spirito che per tutta l'Italia
ha voluto dire grandi conquiste sociali, economiche, più reddito e
occupazione".
Voglia e bisogno di stare insieme che per Fidimpresa Marche del Piceno ha voluto dire, nel 2017, raggiungere la ragguardevole cifra di quasi 4mila imprese iscritte. “Cerchiamo di indirizzare - conclude Gianfranco Amabili, del Consiglio di amministrazione di Fidimpresa Marche per il Piceno – operando anche come consulenti per gli imprenditori, investimenti su direttrici sostenibili e innovative. Che diano garanzie di crescita e impediscono salti nel buio che le nostre imprese, provate da anni di crisi, non potrebbero certo sopportare".