Ancona - "Entro i primi giorni del prossimo mese di luglio chiuderà l'edizione Marche del Messaggero di Roma". Scrive in una nota l'Ordine dei Giornalisti delle Marche.
Per noi ogni volta che scompare una "voce" ci perde un'intera comunità, anche se quella voce fosse la più faziosa. Sarebbe in ogni caso una voce che produce confronto, anche fosse solo perché sta alimentando critiche verso il suo comportamento.
Se ne va un pezzo di storia delle Marche, si è sciolta via via come neve al sole in questi mesi di stillicidio, di chiusura di redazioni provinciali, come è accaduto da ultimo ad Ascoli Piceno. La politica se ne è stata in un cantuccio, come se questo non fosse anche un loro problema. In un cantuccio se ne sono stati anche molti imprenditori marchigiani .
"La decisione dell'editore, - dice ancora l'Ordine - nell'aria da diverso tempo dopo il
progressivo smantellamento delle sedi marchigiane di Macerata, Ascoli e
Pesaro e l'accorpamento della redazione su Ancona, priverà la nostra
regione di una voce storica del giornalismo marchigiano, presente e
fortemente radicata nel nostro tessuto sociale da oltre mezzo secolo, e
getterà in una situazione drammatica le decine di collaboratori precari
del giornale, che non possono contare sulle garanzie contrattuali dei
redattori.
L'Ordine dei giornalisti delle Marche esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi del Messaggero, pieno sostegno all'iniziativa già annunciata in Parlamento dai parlamentari marchigiani e ad ogni forma di mobilitazione che il Sindacato intendesse attuate a tutela dei giornalisti coinvolti nella discutibile operazione editoriale.
D'intesa con il Consiglio nazionale, l'Ordine marchigiano promuoverà a breve un incontro (valido anche ai fini della formazione continua) dedicato in particolare proprio alla "vertenza Messaggero", con la partecipazione di colleghi del Gruppo Precari del Consiglio nazionale e di illustri giuslavoristi che illustreranno le possibili iniziative, collettive e individuali, per ottenere il riconoscimento dei diritti dei collaboratori del giornale".
L'intervento del Presidente del Consiglio regionale
Il Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, ha incontrato oggi, a Palazzo delle Marche, l’Ufficio di Segreteria del Sindacato Giornalisti marchigiani per rappresentare la solidarietà del Consiglio regionale alla comunità giornalistica del Messaggero, dopo la decisione dell’azienda di chiudere, a partire dal 5 luglio, l’ultima redazione delle Marche, quella di Ancona.
“E’ un grave colpo per il pluralismo dell’informazione regionale – ha detto il Presidente – e per i livelli occupazionali. Se da un lato è positivo che i redattori saranno complessivamente ricollocati, esprimo preoccupazione per la situazione dei tanti collaboratori della testata il cui destino lavorativo è fortemente a rischio. “
Il Presidente si è reso disponibile a organizzare, nei prossimi giorni, presso il Consiglio regionale una riunione del Coordinamento sindacale della Caltagirone Editore e del Sigim cui saranno invitati tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari per approfondire e discutere su questa difficile situazione.