Ascoli - La società “Casa di Cura Stella Maris S.r.l.” alla guida della omonima Casa di Cura del sambenedettese è giunta all'epilogo che si era da tempo paventato dopo il lungo periodo di difficoltà economico finanziarie che avevano contraddistinto la gestione degli ultimi anni.
La dichiarazione di fallimento, depositata nella giornata del 7 Giugno scorso, dal giudice delegato della specifica sezione del Tribunale di Ascoli Piceno, in conseguenza della mancata presentazione, da parte della società, di un progetto di concordato, interviene dopo mesi di estenuanti lotte sindacali, portate avanti dalla CGIL, primo sindacato all'interno della Casa di Cura con circa 60 iscritti su 88.
Dopo mesi di ennesime vane promesse i lavoratori hanno detto basta ed hanno iniziato ad alzare la testa ed a rivendicare gli stipendi arretrati mediante ripetute azioni di sciopero pienamente riuscite e manifestazioni, ultima delle quali ha registrato anche la disponibilità dell’assessore Ceriscioli ad incontrare una delegazione di lavoratori.
Nella giornata di ieri (09 Giugno) la Funzione Pubblica CGIL si è riunita nuovamente in assemblea con tutti i lavoratori della Casa di cura per fare il punto della situazione e decidere le prossime mosse sindacali da mettere in atto.
Invariati gli obbiettivi al centro dell’azione della CGIL:
- mantenimento dei livelli occupazionali;
- mantenimento dell’offerta sanitaria erogata dalla CdC Stella Maris;
- recupero integrale di tutti i crediti vantati dai lavoratori mediante l’attivazione di tutti gli uffici legali della CGIL ;
- avvio di una intensa attività politico-sindacale volta a sensibilizzare la politica regionale.
Nel corso dell’assemblea si è purtroppo registrata una forte indignazione, da parte di tutti i lavoratori presenti, per le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dalla CISL Funzione Pubblica, nella persona di Donati, il quale con grande sfrontatezza, ha asserito che i lavoratori, per mezzo dell’organizzazione sindacale alla quale hanno dato mandato, avrebbero attuato iniziative “autolesioniste” che avrebbero portato al crac della struttura(!!!)
Secondo Donati quindi – deduciamo - il crac della casa di cura non sarebbe stato determinato dal pensante indebitamento complessivo ma, clamorosamente, dalla sacrosanta richiesta dei lavoratori e delle lavoratrici della Casa di Cura Stella Maris, stufi di lavorare senza stipendio, di vedersi pagata l’attività svolta negli ultimi mesi e, quindi, dalle proteste messe in atto contro l’inadempienza contrattuale della Stella Maris…..
Cosa avrebbero dovuto fare i lavoratori, secondo Donati? Continuare forse a lavorare senza stipendio per non disturbare i gestori della struttura ? Lasciare in silenzio che le banche pignorassero le loro abitazioni a causa delle rate di mutuo non pagate? Credere alle fantomatiche promesse di ripianamento?
Stupisce non poco il candore con il quale il Donati preferisca scaricare addosso ai lavoratori responsabilità che andrebbero evidentemente imputate ad altri.
Nonostante tutto la Casa di Cura Stella Maris è ancora operativa e tutte le prestazione specialistiche, tranne temporaneamente quelle relative alla chirurgia, sono a disposizione della popolazione.
La FP CGIL ringrazia con l’occasione fortemente i lavoratori per la fiducia accordata e per aver comunque continuato a garantire i livelli assistenziali e la massima professionalità nonostante tutte le immaginabili difficoltà, anche familiari, indotte dal mancato pagamento degli stipendi ma anche per aver sempre partecipato con grande passione e determinazione, con percentuali vicine al 95% agli scioperi finora proclamati.