Ancona - Manifestazione regionale ad Ancona dal titolo: “Cambiare le pensioni e dare ai lavori ai giovani”, contro la legge Fornero-Monti. E’ questo lo slogan dell’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl e Uil Marche, in programma sabato 2 aprile.
Per l’occasione il corteo, che si snoderà per le vie del centro, partirà alle 9 dalla Fiera della Pesca per poi concludersi in piazza del Plebiscito con la segretaria nazionale Cgil, Vera Lamonica.
La protesta è contro l’attuale sistema pensionistico, giudicato iniquo perché non tiene conto della fatica e dell’età e blocca l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
I sindacati, dunque, rilanciano alcune priorità. Anzitutto, dare pensioni dignitose per i giovani e per i lavoratori precari e discontinui: devono essere inseriti elementi correttivi sul funzionamento del sistema contributivo in grado di assicurare un trattamento pensionistico adeguato e dignitoso anche a chi svolge e ha svolto lavori saltuari, occorre quindi ripensare la gestione separata Inps e promuovere schemi di solidarietà intergenerazionale.
Quindi, un accesso flessibile al pensionamento: è necessario ripristinare meccanismi di flessibilità a partire dall’età minima di 62 anni o attraverso la possibilità di combinare età e contributi.
Terzo punto, riconoscere il lavoro di cura: le donne sono state molto penalizzate dalla riforma Fornero ed è necessario che venga esteso e potenziato il riconoscimento della contribuzione figurativa per i periodi di congedo parentale e per quelli in cui le donne e gli uomini si dedicano al lavoro di cura.
Un’altra questione importante è la necessità di riconoscere la diversità dei lavori: l’attuale normativa sui lavoro usuranti non risponde all’esigenza di riconoscere che i lavori non sono tutti uguali ma definisce solo poche tipologie.
Tra le richieste sindacali, poi, c’è quella di tutelare le attuali pensioni: occorre prevedere meccanismi più idonei a salvaguardare, nel tempo, il valore degli assegni pensionistici e ritornare alla normativa sulla rivalutazione annuale in vigore prima del blocco imposto dalla legge Fornero-Monti.
Infine, rafforzare, attraverso una fiscalità vantaggiosa, la previdenza complementare: occorre favorire la diffusione della previdenze complementare in tutti i settori e Cgil, Cisl e Uil rafforzano il proprio impegno per un processo che favorisca l’accorpamento dei fondi pensione per meglio tutelare il risparmio previdenziale dei lavoratori.